Un ricordo che fa ancora male, anche a distanza di dieci anni. Calum Nicholas, ex meccanico Red Bull, ha rievocato un momento che ha segnato profondamente la sua carriera: l'incidente di Jules Bianchi a Suzuka nel 2014. All’epoca, Calum era uno dei giovani tecnici di Marussia e lavorava direttamente sulla monoposto del pilota francese.

Nel corso di una lunga chiacchierata sul canale YouTube di Lucas Stewart, Nicholas ha raccontato quel tragico weekend in Giappone con parole toccanti e sincere: “Avevo poco più di vent’anni, era l’inizio della mia avventura in Formula 1 e non avevo idea di come affrontare una tragedia simile”.

 

La pioggia battente di Suzuka, l’incidente e poi l’attesa angosciante: tutto è ancora vivido nella sua mente. “Ero circondato da colleghi più esperti che mi hanno aiutato ad andare avanti, ma dentro di me era tutto crollato. Non ero pronto per il peso di sapere che avevo lavorato su un’auto coinvolta in una tragedia così immensa”, ha spiegato Nicholas, visibilmente scosso ancora oggi.

La scena più drammatica? Quando fu chiamato a recuperare lo chassis incidentato, insieme alla FIA. “Rientrare nel garage e vedere da vicino i segni dell’impatto fu devastante. In quel momento ho pensato davvero di mollare tutto. Mi chiedevo perché stessi facendo questo lavoro, che pure amavo”.

Suzuka, da allora, è diventata per Nicholas un circuito emotivamente pesante: “È uno dei miei preferiti, ma ogni volta che piove lì, mi riporta indietro. È come se il tempo si fermasse e il passato tornasse a bussare con forza”.

Il ricordo di Jules Bianchi, il dolore di chi ha vissuto da vicino quel weekend maledetto e la forza di andare avanti: oggi Calum è uno dei volti più stimati vista la recente esperienza nel box Red Bull, ma il suo passato è un monito eterno per tutto il mondo della Formula 1.

Foto: https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/

Sezione: News / Data: Lun 09 giugno 2025 alle 20:52
Autore: F1N Redazione
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