Cliff è la parola chiave per capire come mai la Ferrari No.16 di Charles Leclerc non abbia vinto il Gp di Azerbaijan nonostante fosse la macchina più veloce in pista. La spiegazione arriva dall'account X dell'analista Federico Albano. Il cliff è quel decadimento improvviso della prestazione della gomma, specialmente se usurato nel posteriore. Insomma quello che si è abbattuto su Leclerc negli ultimi giri del Gp di ieri. Ma il cliff, in questo caso, è stato più importante nel primo stint per capire come ha fatto Leclerc a perdere quel vantaggio accumulato di sei secondi con la gomma gialla. Ecco la spiegazione: "Alla fine del primo stint inizia il cliff di gomma sia su Leclerc che su Piastri, solamente che quello della McLaren è molto peggiore rispetto a quell odella Ferrari che continua a guadagnare. Il buonsenso vuole che finché guadagni non ti dovresti fermare, ma il cliff è esponenziale. Quindi più Leclerc fa giri "buoni" sulla gomma più l'undercut diventa potente. All'ultimo giro prima del pit, Leclerc è più lento di due secondi rispetto all'ultimo giro prima del cliff e sarà costretto a farne un altro così perdendo di base 4 secondi. L'undercut di norma a Baku è debole per via del dolce riscaldamento delle gomme bianche ma così facendo è diventato potente. Il cliff ha tratto in inganno il muretto box della Ferrari. Se Leclerc fosse rientrato con 2/3 secondi di vantaggio su Piastri dopo la sosta avrebbe introdotto le gomme bianche in maniera differente e non sarebbe crollato alla fine. Probabilmente l'assenza di uno stint sulle hard può avere influito, non ha dato un modello accurato del cliff"

Sezione: News / Data: Lun 16 settembre 2024 alle 14:00
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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