I test di Barcellona si sono conclusi. Una tre giorni che ha fatto parlare soprattutto per alcune novità introdotte da certi team. Fra polemiche e complimenti siamo quindi giunti alle pagelle di questa settimana. Vediamole insieme:

Mercedes 9: un misto fra Archimede e Hulk. La Mercedes si fa notare sia per furbizia e intelligenza, con l'introduzione del DAS, sia per forza. Il cronometro fa già paura. Non è un dieci pieno solo per quel retrotreno un po' troppo "in movimento". Se punto debole c'è, al momento è in quella zona della W11.

Red Bull 7.5: una solidità importante rispetto alle passate stagioni. Tanti giri percorsi, un buon passo gara. Il long-run ha soddisfatto il team di Milton Keynes. Non arriva all'8 per le prestazioni: a parità di mescola la Mercedes per ora sembra lontana.

Racing Point 7.5: un progetto tecnico di livello con una vettura uguale alla Mercedes, ma diversa in particolari che tanto particolari non sono (vedi le pance). La Racing Point è una Pantera Rosa che corre e macina chilometri e giri senza problemi, con Stroll 4° nel Day3 con le gomme C4. Potenza e affidibilità, è tornata l'outsider come ai tempi della Force India?

Alpha Tauri 6.5: Kvyat e Gasly non hanno forzato, ritrovandosi comunque con discreti tempi. Si è lavorato tanto sulla stabilità e la vettura sembra gradire. Un alone di mistero sulle prestazioni assolute che però  si vocifera sia perché c'è grande, grande fiducia. 

Alfa Romeo 6.5: estrema è dir poco. Il testacoda di Raikkonen non dà spunti particolari, i 152 giri di Giovinazzi sì. L'Alfa Romeo ha puntato su soluzioni che possano garantire velocità e solidità. Potrebbe giovarne, come in un all-in da regolamenti in estinzione.

Renault 6: una tre giorni da 6,5 fra tempi convincenti per entrambi i piloti, tanti giri coperti, ottime prestazioni sui long-run. C'è però timore per il problema tecnico che ha fermato Ricciardo visti i precedenti...

McLaren 6: ci si aspettava qualcosa in più, inutile negarlo. La McLaren non ha fatto vedere punti deboli, ma neanche punti di forza. Si è concentrata su long-run, con in testa un progetto chiaro. Una di quelle rimandate all'Albert Park con tanta curiosità. 

Williams 5: almeno c'è la macchina. Lo ha detto Russell, lo ribadiamo noi. Qualcosa di meglio rispetto all'anno scorso si è visto, e meno male. Basterà per tornare a centro classifica? Per il lavoro fatto, per aver assimilato dati di fatto solo da un pilota su due, difficile dirlo. Si vedrà di meglio, certo, ma bisogna tener conto del passo delle altre (tranne una).

Ferrari 5: fra Binotto che dice di esser meno ottimista e una power-unit da sostituire, la tre giorni Ferrari ha dato veramente pochi spunti sui quali sorridere. L'influenza di Vettel ha cambiato i piani, Leclerc è apparso più in palla. La Rossa non sembra aver tirato fuori dal cilindro nulla di rivoluzionaro, al contrario della Mercedes col DAS per dire. La consolazione è che l'anno scorso eravamo qui con un 8 a celebrare una vettura che da Melbourne si sarebbe rivelata un mezzo flop. Quindi chissà... (anche perché la vettura di Barcellona non è quella che correrà il mondiale ndr)

Haas 4: negli anni la scuderia ci aveva abituati a test ok, partenze sprint e poi un lento declino dovuto a uno sviluppo pari a 0. Questa volta ha condotto una tre giorni senza acuti, con un testacoda di Grosjean, un retrotreno ballerino, e il cedimento strutturale della sospensione anteriore destra sulla vettura di Magnussen.

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Sezione: News / Data: Sab 22 febbraio 2020 alle 12:20
Autore: F1N Redazione
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