Il Bahrain Institute for Rights and Democracy (BIRD) ha accusato la FIA di reprimere la libertà di espressione. La dichiarazione dell'organizzazione segue un'accusa simile del campione del mondo Lewis Hamilton, che ha twittato sulla sua delusione nei confronti dell'organizzazione per non aver denunciato le violazioni dei diritti umani in Bahrain, Russia e Arabia Saudita. Questa franchezza di un pilota di alto profilo ha causato costernazione tra coloro che credono che lo sport debba rimanere libero dalla politica.

La risposta della FIA alle accuse è stata quella di difendere le proprie azioni, inclusa la decisione di annullare il Gran Premio di Russia di Formula 1 del 2020, come necessarie per prevenire ulteriori escalation e scontri con le autorità russe. Tuttavia, BIRD ritiene che queste questioni relative ai diritti umani debbano essere discusse più apertamente e non essere oscurate dall'elemento competitivo. Questa la lettera inviata alla BBC:

 "Hamilton ha usato la sua piattaforma per esprimere il suo sostegno ai diritti umani in paesi con una storia problematica in materia di diritti umani, tra cui Bahrein e Arabia Saudita. Nel corso della sua carriera, nessuna delle dichiarazioni rilasciate da Hamilton può essere considerata più politica della decisione della FIA di ritirarsi dalle gare in Russia nella scorsa stagione a causa dell'invasione dell'Ucraina. Nella sua stessa dichiarazione dello scorso anno, ha condannato l'invasione russa e ha espresso "tristezza e shock" per le vittime in Ucraina. Pur apprezzando questa dichiarazione, si tratta chiaramente di una dichiarazione politica".

Sezione: News / Data: Mer 25 gennaio 2023 alle 11:08
Autore: F1N Redazione
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