L’uscita di Ralf Schumacher su Sky Sport Deutschland aggiunge un nuovo capitolo alla stagione tormentata di Lewis Hamilton in casa Ferrari. L’ex pilota tedesco descrive il sette volte campione del mondo come una sorta di “corpo estraneo” nel box di Maranello e arriva a suggerire apertamente di accelerare l’ingresso di Oliver Bearman nel team ufficiale. Il quadro che delinea è duro: adattamento rallentato, legame ancora fortissimo con i metodi e le sensazioni del passato, e una relazione tecnica con la vettura che fatica a decollare nonostante i mesi di lavoro condiviso. Da qui l’idea, quasi una provocazione ma neanche troppo velata, di rompere gli indugi sul talento della Ferrari Driver Academy che sta impressionando in griglia con la Haas.

Schumacher: Hamilton non si adatta alla Ferrari

Nell’analisi affidata al canale tedesco, Schumacher insiste sul nodo dell’integrazione tra Hamilton e l’ambiente di Maranello, sottolineando come il britannico non sia ancora riuscito a far “suonare” all’unisono stile di guida e caratteristiche della monoposto rossa. Il tedesco dipinge un pilota che continua a ragionare con gli schemi del passato, convinto che la macchina debba seguirlo sul terreno delle sensazioni piuttosto che accettare il compromesso richiesto dai nuovi regolamenti e dal pacchetto tecnico attuale. In questo contesto, Schumacher arriva a definire la situazione ormai quasi senza via d’uscita, lasciando intendere che il margine per una vera svolta interna si stia assottigliando giorno dopo giorno. Emblematico un passaggio del suo ragionamento, quando osserva in maniera diretta: “Lewis non è davvero entrato in sintonia con il team, non sfrutta il suo potenziale e non trova il modo di far lavorare la vettura come vorrebbe”, parole che cristallizzano la sua sfiducia sulla possibilità di un ribaltone a breve termine.

La proposta: spazio a Bearman già dal 2026

Da questa lettura critica nasce la proposta che sta facendo discutere il paddock: dare spazio a Bearman il prima possibile, persino già dalla prossima stagione. Schumacher ribadisce come il giovane inglese, cresciuto nel vivaio Ferrari, abbia dimostrato maturità e velocità in condizioni spesso complicate con la Haas, guadagnandosi la reputazione di investimento credibile per il medio periodo. Per l’ex pilota, il confronto tra i due non è solo una questione di tempi sul giro, ma anche di prospettiva: un veterano di immenso peso sportivo ma in difficoltà nell’evolvere con il progetto tecnico, contro un rookie che interpreta le nuove monoposto con naturalezza e a costi decisamente più contenuti per il bilancio di Maranello. Non a caso, Schumacher arriva a sintetizzare così la sua posizione: “Se dovessi scegliere con la testa di un manager, direi che questa combinazione non funziona più: a quel punto preferirei puntare su un giovane come Bearman, pronto a crescere insieme alla Ferrari”, spingendo la dirigenza a interrogarsi sul futuro immediato del progetto.

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Sezione: News / Data: Mar 02 dicembre 2025 alle 10:21
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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Paolo Mutarelli
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Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
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