Il 1° ottobre 2025 segna un passaggio cruciale per la mobilità urbana in Italia, con nuove regole che toccano direttamente migliaia di automobilisti. Dopo anni di attese e rinvii, il blocco dei diesel Euro 5 nella Pianura Padana non è partito come previsto: le Regioni hanno scelto di tirarsi indietro, rinviando un provvedimento che avrebbe avuto un impatto enorme sulla circolazione. La vera stretta si sposta quindi sulle Ztl, dove i varchi elettronici controllano gli accessi e rendono immediati i divieti. A Milano il cambio di passo è drastico, con nuove limitazioni che colpiscono non solo i diesel ma anche i benzina più vecchi, mentre a Roma lo scenario è completamente diverso, con il Campidoglio che ha deciso di fermare la stretta annunciata nei mesi scorsi.

Nel capoluogo lombardo, l’inasprimento riguarda in particolare l’Area B, la grande zona a traffico limitato che copre quasi tutta la città. Dal 1° ottobre non possono più entrare i benzina Euro 3 e gli autobus Euro III, mentre i diesel Euro 5 sono ormai fuori da tempo. Le deroghe sono state ridotte al minimo: 50 ingressi annuali per i residenti, 25 per chi vive fuori Milano, oppure la possibilità di percorrere fino a 1.500 km monitorati attraverso il sistema Move-In. Dopo il primo anno, però, i margini si ridurranno ulteriormente, rendendo ancora più severa la restrizione. Ancora più dura la linea in Area C, la Cerchia dei Bastioni, dove non sono previste eccezioni: chi entra senza permesso riceve direttamente la multa. Gli orari dei varchi restano invariati, dalle 7:30 alle 19:30 nei giorni feriali, una finestra che copre l’intera giornata lavorativa e che obbliga chi usa l’auto a ripensare completamente le proprie abitudini di spostamento.

A Roma, invece, la situazione è diametralmente opposta. Dopo mesi di proteste, incontri e rinvii, il Comune ha deciso di bloccare l’entrata in vigore del divieto per i diesel Euro 5 e i benzina Euro 4 all’interno della Fascia Verde, inizialmente prevista per novembre 2025. L’assessore Patanè ha dichiarato apertamente che la misura “non parte”, spiegando che la città non può permettersi un provvedimento così rigido in un contesto dove il trasporto pubblico non riesce a coprire adeguatamente le necessità dei quartieri periferici. Una scelta che fotografa due visioni opposte: da una parte Milano, pronta a irrigidire le regole con controlli serrati, dall’altra Roma, costretta a fare marcia indietro per non lasciare a piedi decine di migliaia di cittadini. Il risultato è un’Italia spaccata in due sul fronte della mobilità, dove le Ztl diventano arbitri reali delle scelte quotidiane degli automobilisti.

 
Sezione: News / Data: Mer 01 ottobre 2025 alle 16:13
Autore: F1N Redazione
vedi letture
Print