Il contatto con George Russell al GP di Spagna ha lasciato strascichi pesanti per Max Verstappen. Non solo in termini di classifica – con la penalità che lo ha retrocesso in decima posizione – ma soprattutto sul fronte disciplinare. Il pilota olandese ha infatti raggiunto quota 11 punti sulla superlicenza: uno in più e scatterebbe automaticamente una squalifica per una gara, come previsto dal regolamento FIA. E se ne parlerà ancora a lungo: anche dopo il Gran Premio d’Austria, resterà a quota 9 fino all'autunno.

 

Alla vigilia del GP del Canada, il leader della Red Bull ha affrontato l’argomento con il suo solito stile tagliente, lasciando intendere di non avere intenzione di cambiare approccio in pista. “Se davvero una mia eventuale squalifica sarebbe una tragedia per la Formula 1? Non sta a me dirlo, chiedetelo piuttosto a chi prende queste decisioni”, ha dichiarato secco ai microfoni con una frecciata ai commissari FIA.

Il quattro volte campione del mondo ha poi aggiunto che, nonostante le critiche e la pressione mediatica, non intende modificare il proprio modo di correre: “Non ho mai guidato pensando ai punti sulla licenza. Scendo in pista per dare il massimo e per lottare. A volte può andar male, ma non cambierò certo stile perché ho undici punti. Ho sempre corso così”.

Parole che non sorprendono chi conosce Verstappen, ma che rischiano di alimentare nuove polemiche. In molti – tra cui anche ex piloti come Nico Rosberg e Anthony Davidson – hanno ritenuto la sua manovra su Russell ben oltre i limiti, invocando addirittura la bandiera nera. La FIA, per ora, si è limitata a una sanzione sportiva, ma il margine d’errore è ormai ridotto al minimo.

Sezione: News / Data: Ven 13 giugno 2025 alle 17:09
Autore: Mirko Borghesi / Twitter: @@BorghesiMirko
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