Maurizio Arrivabene ha raccontato a Sky quanto complesso sia il periodo invernale della Ferrari. La monoposto 2026 è già in fase avanzata di assemblaggio e il lavoro è un’interminabile corsa contro il tempo, con parti che devono arrivare in fabbrica, verifiche, accensioni motore e stress continuo. Arrivabene ha parlato anche di Hamilton, del suo arrivo a Maranello e del peso di una scelta del genere. Promossi Leclerc e l’ipotesi Newey, che avrebbe accettato senza dubbi.

"A questo punto la vettura ha già una forma precisa, si iniziano le accensioni motore e il lavoro diventa una rincorsa continua. Ogni singola parte deve arrivare in tempo e va verificata passo dopo passo", ha spiegato. "La squadra vive con un livello di stress enorme, soprattutto chi è a casa e non chi sta solo in pista. È il momento in cui un team principal deve essere vicino a tutti, non solo ai meccanici del weekend". Un concetto chiaro: la Ferrari non è solo box, è un’infrastruttura industriale che vive sotto pressione come poche realtà al mondo.

Hamilton e la responsabilità di una scelta

Arrivabene è stato interrogato su cosa pensi del passaggio di Hamilton in Ferrari. La risposta è stata prudente, molto realistica, senza costruire facili giudizi alla luce dei risultati del 2025. L’arrivo di Lewis comporta responsabilità tecnica, comunicativa e interna: Maranello deve garantire una monoposto competitiva, altrimenti il rischio è quello di portare un fenomeno senza metterlo nelle condizioni adeguate.

"Non posso rispondere oggi con il senno di poi. Porti un pilota con tutti i suoi titoli e porti con te una responsabilità enorme. Non puoi aspettarti che arrivi il mago che cambia tutto. Devi costruire una vettura forte e creare certezze intorno a lui", ha detto Arrivabene. "La risposta giusta è non lo so".

Newey sì, senza esitazioni

Su Adrian Newey, invece, Arrivabene non ha avuto mezzo dubbio: sarebbe stato un acquisto immediato. "Lui sì, l’avrei preso senza pensarci, sono diretto su questo". Un nome che Arrivabene avrebbe visto volentieri a Maranello: un progettista capace di interpretare qualsiasi regolamento e di trasformare una struttura tecnica in una macchina vincente. L’idea conferma quanto la Ferrari abbia bisogno di figure con profondità, visione e leadership tecnica a lungo termine.

Leclerc, patrimonio della Ferrari

Il giudizio su Charles Leclerc è stato netto. "Mi auguro che resti a lungo, significherebbe che la macchina sarà all’altezza di un ragazzo che può diventare campione del mondo", ha ribadito. "Serve gente con professionalità, coraggio e gentilezza. Leclerc ha tutto per arrivare al titolo e la Ferrari ha bisogno di piloti così".

Sezione: News / Data: Dom 07 dicembre 2025 alle 17:44
Autore: Mirko Borghesi / Twitter: @@BorghesiMirko
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Mirko Borghesi
Editore e Direttore di F1 News, Mirko Borghesi è giornalista dal 2008. Regolarmente iscritto all'Odg, ha lavorato nel mondo del calcio, della politica e dello sport. Attualmente è capo ufficio stampa della Proracing Motorsport Academy di Fisichella, Cioci e Liuzzi; direttore artistico di AsiPlay, la tv dell'ASI, e collabora con diverse testate
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