Il bilancio di fine stagione 2025 della Ferrari è durissimo e non lascia spazio a interpretazioni morbide, la Scuderia chiude l’anno con una valutazione nettamente insufficiente, mentre Charles Leclerc riesce a salvarsi individualmente e Lewis Hamilton finisce invece al centro delle critiche. In un campionato dominato da McLaren e con Max Verstappen ancora riferimento assoluto, a Maranello restano più domande che risposte. Sono queste le pagelle di Mirko Borghesi, direttore ed editore di F1-News.eu, ai microfoni di Sportitalia.
Ferrari fuori dal livello dei top team, il 2025 è un’occasione mancata
La stagione 2025 della Ferrari viene ricordata come una delle più complicate dell’era recente, non tanto per i risultati in sé quanto per le aspettative che l’avevano accompagnata. L’arrivo di Hamilton, l’esperienza ormai consolidata di Leclerc e una struttura tecnica in evoluzione facevano pensare a un salto di qualità definitivo, che però non si è mai concretizzato. La monoposto si è rivelata discontinua, poco prevedibile e raramente in grado di impensierire davvero McLaren e Red Bull sul passo gara. I picchi prestazionali sono stati isolati, spesso legati a condizioni specifiche o a weekend particolari, ma mai sufficienti a costruire una continuità da squadra da titolo. Il voto complessivo rispecchia questa sensazione di incompiuto, perché Ferrari non è mai sembrata realmente dentro la lotta iridata, pur avendo sulla carta una delle coppie di piloti più forti della griglia.
Leclerc tiene in piedi la stagione, Hamilton fatica ad adattarsi
Nel quadro generale, la stagione di Charles Leclerc emerge come l’elemento più solido. Il monegasco ha mostrato velocità sul giro secco, capacità di adattamento e una maturità crescente nella gestione delle gare più complesse. Nonostante i limiti tecnici della vettura, è riuscito a massimizzare diverse occasioni, evitando errori e tenendo alto il livello di prestazione anche nei momenti più difficili. Diverso il discorso per Hamilton, il cui primo anno in Ferrari si è rivelato più complicato del previsto. L’inserimento in un ambiente nuovo, con dinamiche tecniche e operative differenti rispetto a Mercedes, ha richiesto un periodo di adattamento più lungo, durante il quale sono emerse difficoltà sia sul piano del feeling con la macchina sia nella gestione dei weekend più caotici. Il confronto interno con Leclerc ha spesso evidenziato un divario che ha pesato nella valutazione complessiva della sua stagione.
McLaren modello da inseguire, a Maranello serve una svolta tecnica
Il paragone con McLaren è inevitabile e doloroso. La squadra di Woking ha costruito il proprio successo su una direzione tecnica chiara, su una crescita progressiva e su una gestione impeccabile del pacchetto vettura piloti. Ferrari, al contrario, ha dato l’impressione di inseguire soluzioni senza mai trovare una linea definitiva, pagando soprattutto sul piano dello sviluppo in stagione. Ciò che manca a Maranello non è il talento umano, ma la capacità di tradurre le intuizioni in prestazione costante, riducendo la distanza tra progetto teorico e rendimento reale in pista. Guardando al 2026, con il nuovo regolamento tecnico e un equilibrio di forze destinato a cambiare, Ferrari è chiamata a un reset profondo, perché il 2025 ha dimostrato che senza una struttura tecnica solida e coerente nemmeno i grandi nomi bastano per tornare a vincere. Le pagelle della Formula 1 su SportItalia <<<< Clicca qui per leggere
Autore: Mirko Borghesi / Twitter: @@BorghesiMirko
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