Non solo Andrea Stella, ma la McLaren campione del mondo è piena di talenti italiani che hanno contribuito alla svolta di una McLaren sempre più forte negli ultimi anni. Gazzetta dello Sport spiega la storia di questo trionfo. 

"Enzo Ferrari li avrebbe definiti 'Garagisti', ma ora McLaren è come Williams, entrambe a nove titoli mondiale. Il primo conquistato con i suoi veri colori, scelti da Bruce McLaren quando creò la sua prima monoposto papaya col suo nome nel 1968 a Spa con la M7A. Gli altri otto mondiali furono vinti con il bianco-rosso di Marlboro, altrettanto iconico, o con il grigio della West. Quella della McLaren è una grande storia. La sera di Imola erano a -114 da Red Bull e mancava il titolo dall'altro secolo, il 1998. Nel 2017 erano penultimi nei costruttori e intervistammo il  responsabile del suo Technology Group, Jonathan Neale che citò una frase dell'allenatore del Liverppol anni '70 Bill Shankly 'Lo stato di forma è temporaneo, la classe è per sempre'. Un successo che è pieno di Italia:  dal 'Director of Aerodynamics' Giuseppe “Pino” Pesce e Dario Scarfò, entrambi ex Ferrari, e Luca Crosetta, deputato alla sezione posteriore del veicolo. E poi ci sono Leonardo Palma, Luigi De Martino Norante, responsabile della perfor- mance aerodinamica in pista, Francesco De Cola, Lorenzo Mosconi, deputato alla performance gomme, arrivato dalla MegaRide di Napoli. Francesco Amoruso, gli strutturisti Davide Marchiani, dalla Dallara, Carlo Boldetti, esperto di materiali compositi, e Giuseppe Tronci, stress engineer. Dietro alla rimonta dal -114 e al- la restaurazione dello “stato di forma” ci sono loro. Ci sono il loro acume e il talento del team principal Andrea Stella".

Sezione: News / Data: Mar 10 dicembre 2024 alle 16:00
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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