Laurent Mekies, team principal della Red Bull, ha voluto chiarire la natura delle difficoltà incontrate a Budapest, definendole un episodio isolato piuttosto che un campanello d’allarme strutturale. Intervistato da Sky Sports F1, il manager francese ha sottolineato come il weekend ungherese sia stato caratterizzato da esperimenti tecnici che non hanno prodotto i risultati attesi. “Budapest è stata una prestazione eccezionale in negativo per noi. Abbiamo provato molte cose in quel fine settimana, ma poche hanno davvero funzionato”, ha spiegato, confermando che le scelte fatte in pista abbiano avuto un ruolo determinante nel peggiorare la competitività della monoposto.

Secondo Mekies, la domanda che la squadra si è posta subito dopo la gara ungherese era se quelle difficoltà rappresentassero un segnale di crisi più profonda oppure un semplice episodio circoscritto. “La vera questione era: l’Ungheria è stata solo un’eccezione o è il sintomo di un problema più grande? Ora abbiamo capito che si è trattato probabilmente di una situazione legata a ciò che abbiamo provato in pista quel weekend”, ha dichiarato il team principal. Una presa di posizione che tende a rassicurare l’ambiente, evitando interpretazioni troppo negative rispetto al rendimento della Red Bull su circuiti tecnici e complessi.

Guardando a Zandvoort, Mekies ha comunque riconosciuto che la Red Bull non è ancora al livello della McLaren, dominatrice del weekend fin dalle prime libere. “Qui a Zandvoort le caratteristiche del tracciato sono simili a quelle di Budapest, e anche se non siamo neanche lontanamente abbastanza veloci da competere con la McLaren, siamo tornati in gioco stando in quel gruppo subito dietro di loro”, ha aggiunto. 

 

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Sezione: News / Data: Sab 30 agosto 2025 alle 13:09
Autore: F1N Redazione
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