A pochi mesi dalle elezioni per la presidenza della FIA, l’attuale numero uno Mohammed Ben Sulayem si trova al centro di un periodo turbolento. Il suo mandato è stato costellato da crisi interne, dimissioni eccellenti e forti critiche da parte di piloti e funzionari.

Nel 2024, Ben Sulayem è stato oggetto di un’indagine interna per presunto tentativo di influenzare il risultato del GP dell’Arabia Saudita 2023, dove avrebbe cercato di annullare una penalità contro Fernando Alonso. Dopo 30 giorni di indagini, è stato assolto dal comitato etico.

La prima grande crepa arriva con le dimissioni di Natalie Robyn, ex CEO FIA, che ha lasciato l’incarico a maggio 2024 criticando la mancanza di trasparenza e l’inefficienza strutturale della Federazione. A ciò si aggiunge la contestata decisione di vietare le imprecazioni da parte dei piloti, che ha scatenato proteste in diverse categorie, tra cui la F1 e il WRC. Max Verstappen è stato ammonito, mentre George Russell ha definito l’iniziativa "fuori controllo".

Nel novembre 2024, la FIA ha sollevato a sorpresa Niels Wittich dal ruolo di direttore di gara di F1, lasciando stupiti sia lui che i piloti. Pochi mesi dopo, anche altri dirigenti di spicco hanno lasciato l’organizzazione, tra cui Tim Mayer e Janette Tan, mentre il vicepresidente Robert Reid ha rassegnato le dimissioni nel 2025 per "mancanza di leadership etica e trasparente".

Il malcontento interno si è aggravato quando Reid e David Richards sono stati esclusi da una riunione del Consiglio mondiale per essersi rifiutati di firmare un accordo di riservatezza, segno di una crescente mancanza di fiducia tra i vertici.

Nel frattempo, si fa strada l’ipotesi di una candidatura alternativa per la presidenza: l’ex campione del mondo rally Carlos Sainz senior potrebbe sfidare bin Sulayem alle elezioni previste per il 12 dicembre 2025 a Tashkent, in Uzbekistan.

 
Sezione: News / Data: Lun 12 maggio 2025 alle 06:30
Autore: Francesco Franza
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