Quindicesima domanda: "Vedere il film è stato come ripercorrere la tua carriera?"

GF: "Per me è stato bello vederlo, ogni scena del film mi ricordava un momento, una situazione. Ogni scena l'avevo già vissuta di persona e mi ha portato a pensare a momenti belli, quando ho vinto, quando ho fatto le pole, ma anche ai momenti difficili. In quegli anni in cui facevo fatica ad arrivare nei primi dieci, non avevo una macchina competitiva però io andavo in pista con l'idea di dare il meglio di me stesso e il massimo che potevo tirare fuori e ce l'ho fatta in diverse situazione. Nel 2009 con la Force India, nel 2003 quando ho vinto in Brasile con la Jordan in condizioni difficili. Questa è stata la mia forza, esser rimasto per così tanti anni in Formula 1. Ho sempre dato il massimo che potevo dare e aver portato a casa il maggior risultato possibile"

Quattordicesima domanda: "Come valuti la stagione di Andrea Kimi Antonelli?"

GF: "Sono veramente contento che un pilota italiano sia tornato in Formula 1 dopo tanti anni, che sia tornato a podio dopo me e Jarno Trulli, era dal 2009 che non succedeva. L'ultima vittoria italiano è stata la mia nel 2006 e mi auguro di vincere già in Austria e togliermi questo record. Ha le carte per poterlo fare, ha un'ottima macchina, un'ottima squadra, sta crescendo in maniera esponenziale. Non fa errori a 18 anni, anche se sono cambiati i tempi quando iniziavi a 18, ora invece sei già vecchio e hai esperienza grazie anche ai simulatori. Sono più avanti. Kimi è un pilota che ha già un'ottima preparazione, una grande testa e un grande talento"

Tredicesima domanda: "I tuoi ricordi con Schumacher"

GF: "Ho tanti bei ricordi con lui, nel 1997 ero primo ad Hockenheim e verso la fine dalla gara si bucò la gomma con il battistrada a fare i danni anche sulla macchina. Ero in pista, in disparte, non si poteva tornare indietro e a fine gara Michael si fermò con l'auto e mi ha fatto salire sulla Ferrari e mi ha riportato ai box. Fu emozionante, da parte di Michael fu anche carino. É nato da lì un bellissimo rapporto, era un grande appassionato di calcio e noi due eravamo sempre presenti nelle partite di beneficenza dalla nazionale Piloti, presente ancora oggi, io ne faccio parte dal 1994. Michael era sempre presente, abbiamo condiviso momenti belli nelle partite. Eravamo amici, una grandissima persona, un grandissimo pilota".

Dodicesima domanda: "É possibile instaurare un rapporto di amicizia?"

GF: "É difficile farlo con il tuo compagno di squadra, figuriamoci con gli avversari. Però c'è un associazione di piloti che in ogni gara si riunisce per parlare dei problemi del Gp precedente e della sicurezza e ogni tanto si fa una cena tutti insieme per viversi insieme. Non è facile organizzarla per i suoi impegni e la vita, però al Gp ci scappa"

Undicesima domanda: "Qual era il pensiero prima di salire in macchina?"

GF: "Sono momenti di pura concentrazione, appena metti il casco si spegne una luce e pensi solo alla macchina e alla gara. Diventi un tutt'uno con la macchina, non vedi neanche la persona davanti".

Decima domanda: "Quali sono stati i piloti che hai affrontato più simili al personaggio di Brad Pitt?"

GF: "Nel modo visto nel film no, nessuno, anche perchè basta una piccola stupidaggine e vai in penalità. É impossibile fare una roba del genere, oggi magari vediamo Verstappen che è molto irruento L'abbiamo visto anche a Barcellona con la ruotata a Russell. Però gli hanno tolto i punti sulla patente, non ne può fare un'altra"

Nona domanda: "Crashgate, ordini di scuderie, reazioni dure in pista: com'è questo aspetto della F1?"

GF: "Sono le regole della vita, succede in tutti gli sport, in cui prova a metterti i bastoni tra le ruote anche in maniera non legale. In Kart ti sabotavano anche il kart, per vincere si provano tutte. Fa parte della vita penso, invece gli incidenti si, con il mio amico Cesare guardavamo il film e ci siamo ricordarti di quell'incidente con Villeneuve dove l'ho un po' insultato. Mi aveva rovinato la qualifica ed entrare nei primi 10. Non dovevo reagire così, ma in alcuni momenti succede".

Ottava domanda: "Lo stile di vita e il modo di lavorare rappresentato dal film è veritiero"

GF: “Sono accurati i briefing interni, la preparazione di una gara, la definizione delle strategie. Poi ci sono cose esagerate: il pilota che fa l’1 di notte prima della gara non esiste, dura da Natale a Santo Stefano. Il pilota di Formula 1 non puoi neanche pensare alla discoteca, forse dopo una vittoria della domenica. Ma devi curare tutto: la preparazione fisica, l’alimentazione, ora sono anche cambiati i tempi, molti piloti, i più giovani, hanno dei coach e dei preparatori che li assistono. Il pilota deve essere professionale su tutti i punti di vista”.

Domanda di Giorgio Di Varo: "Cosa cambieresti della Ferrari di oggi"?

Settima domanda: "Il segreto per vincere LeMans?"

GF:  “A LeMans sotto tanti aspetti c’è un lavoro di squadra pazzesco. Il team fa un lavoro incredibile facendo oltre 30-35 in oltre 24 ore, anche loro sono di una parte fondamentale. Lo stesso condividere la macchina con altri due piloti è veramente bello e se trovi lo spirito di squadra giusta con due piloti come te, che vogliono vincere e non pensare solo a loro stessi. Questo ti porta a vincere, non potrai mai avere la macchina adatta al tuo stile di guida, devi trovare un setup che vada bene a tutti e così puoi vincere le gare durata”

Sesta domanda: "La differenza tra guidare una F1 e una GT"

GF: “Quando ho smesso nel 2009 a fine anno ho firmato con Ferrari per guidare nell’Endurance. Fu uno shock ai primi test, che feci subito, con le macchine GT perché scendere da una Formula 1 e salire su una GT è completamente diverso, sembra che il motore sia rotto. La potenza è quasi la metà, il peso è la metà esattamente, una GT pesa 1200 chili, il balance of performance viene sistemato dalla trazione. Sono macchine totalmente diverso rispetto alla mia abitudine, però mi sono abituato in fretta e sono arrivato a vincere due 24 ore di LeMans. Nell’endurance i compagni sono di fondamentale importanza, devi trovare un feeling giusto con loro, un rapporto anche di amicizia. Mentre in Formula 1 il tuo primo avversario è il tuo compagno di squadra, solo lì ti paragoni con la macchina uguale, anche se ci sono poi altri fattori con i giochi di scuderie e le gerarchie interne. Ci sono tante cose che fanno la differenza. Con Fernando mi sono trovato benissimo, siamo ancora amici, abbiamo vinto insieme due mondiali costruttori e ho avuto un rapporto ottimo con tutti i piloti compagni di squadra. Alonso, Button, Massa, Wurz, Ralf Schumacher, forse proprio con lui un po’ di tensione c’era. Però ho un buon rapporto con tutti i miei colleghi, anche con quelli attuali, alcuni li conosco, altri no”

Quinta domanda: "Com'è guidare a Monaco?"

GF: "Monaco è una delle piste più belle che c’è, anche se è atipico, è un cittadino. C’è chi lo ama e chi lo odia, io lo amo. In Formula 3 ho vinto, sono spesso salito sul podio, 2° e 3°. Le ultime edizioni potrebbe essere noiose per i nuovi regolamenti, il consumo delle gomme, che ha reso tutto anomalo. C’è tutta una gestione che prima non c’era, prima era tutta qualifica, era più facile sorpassare anche se era impossibile. Per me, ai miei tempi, non vedevo l’ora che arrivava”

Quarta domanda: "Come fu quella gara, Spa 2009?"

GF“Avevo capito che nelle prove libere potevo stare in Top 10, poi man mano nelle qualifiche passavo i vari tagli ma la macchina andava veramente bene. In F1 in quel momento facevi l’ultimo giro della qualifica con il quantitativo di benzina che poi usavi in gara. Tutti pensavano che avevo fatto la pole position perché ero scarico di benzina e quindi il giorno dopo mi sarei fermato. Invece, avevamo tutti la stessa benzina. Ci fermammo allo stesso giro di Raikkonen, persi la gara solamente perché entro una Safety Car. La Ferrari in quel momento aveva il KERS, un recupero di energia che ti dava 70 cavalli in più in giro e lo potevi usare dove volevi, la Force India non ce l’aveva e quindi mi ha passato in quella situazione e dietro poi senza KERS, senza spunto, non potevo sorpassarlo. È stato come vincere”.

Terza domanda: "Cosa c'era di simile tra film e tua carriera?"

GF: “Vedere questa storia di un team piccolino che viaggia nelle ultime posizioni e poi vederlo crescere e arrivare dove riesce a vincere, mi ha riportato alla mia esperienza in Force India, nel 2009. Un team che era appena nata, l’anno prima dove già c’ero, e già in quell’anno feci la pole position a Spa e 2° a fine gara. Una cosa che nessuno, compreso me, si sarebbe aspettato. C’è era un pacchetto aerodinamico nuovo, sono riuscito a sfruttare tutto al massimo. Mancavano cinque gare alla fine del campionato, purtroppo Massa ebbe quel brutto incidente in Ungheria con la molla, e mi chiamò la Ferrari, Stefano Domenicali per dirmi che mi volevano in macchina. Mi sembrava un sogno, sin da quando ero bambino volevo. Dovetti sistemare la situazione in Force India. Ringrazio il capo del team che mi ha lasciato andare capendo la situazione e feci quelle cinque gare con Ferrari, la mia prima gara proprio a Monza e ho capito quanto voleva dire guidare in Ferrari per un pilota italiano. Non mi scorderò mai come momento, un’esperienza incredibile. I risultati non arrivarono perché la macchina era totalmente diversa rispetto alla Force India. Poi finito quell’anno, a 37 anni, non potevano continuare a correre in un team minore, Massa sarebbe rientrato e quindi sono rimasto nella famiglia Ferrari con una nuova strada, entrando nell’endurance. É stata una scelta giusta, sono ancora un pilota Ferrari oggi, ho vinto due 24 ore di LeMans e tanti altri campionati. Sono ancora un Brand Ambassador della Ferrari e ogni tanto mi diverto ancora qualche monoposto di Formula 1. Più di così non posso chiedere”

Seconda domanda: "La velocità massima che hai raggiunto, cosa hai provato e come vedi la strada quando vai così forte."

GF: “La velocità massima toccata da una F1 a Monza è stata 372 km/h, se non ci sono arrivato ci sono arrivato vicinissimo. È molto difficile affrontare questo tipo di velocità, specialmente in una pista come Monza dove hai un carico aerodinamico molto basso e il grip della macchina è pochissimo e freni per entrare a 70 km/h in un tornantino. Il fatto che vedi la strada stretta a quella velocità è una leggenda, probabilmente perché siamo abituati già da bambini a guidare con i go-kart, per noi è una cosa naturale”.

La prima domanda del talk è: "Quanto è complicato essere un pilota di Formula 1?".

GF: "Quando hai piste come la Malesia o Singapore dove c’è caldo e l’umidità, top 5 giri sei già stanco, poi ti ricordi che ne devi fare altri sessantacinque. Quando ho vinto Malesia, ero partito primo e ho finito prima, la gara mi sembrava un mese. Dopo 15 giri ero già finito, credevo di non finire la gara. Ma poi lì pensi che non devi deludere te stesso, la squadra che stava lavorando per me, i miei genitori, i tifosi, mi sono concentrato e ho dato il massimo. Un pilota di Formula 1 deve essere molto preparato e ha una percentuale di massa grassa molto bassa, tra il 6-7%, e alla fine di una gara del genere, si perdono anche tre chili. Sono liquidi, ma in un’ora e 45 è qualcosa di estremo”.

AGGIORNAMENTO 23:00: Il film è finito tra gli applausi del pubblico e ora spazio al talk con Giancarlo Fisichella.

AGGIORNAMENTO 21:00: Ecco il video dell'arrivo di Giancarlo Fisichella al cinema e qualche parola del suo talk.

Grande attesa al The Space Cinema di Parco De Medici per la presentazione di “F1 The Movie”, il nuovo film diretto da Joseph Kosinski, già regista di “Top Gun: Maverick”, con protagonisti Brad Pitt, Javier Bardem e Kerry Condon, e prodotto dal leggendario Jerry Bruckheimer.

La sala, da 340 posti, è andata completamente esaurita per l’evento speciale del 25 giugno, che vede la partecipazione del critico cinematografico Giorgio Viaro e della guest star Giancarlo Fisichella, due volte campione del mondo costruttori con la Renault di Briatore e Alonso.

 

La serata si apre con un talk esclusivo che mette a confronto il mondo della Formula 1 e quello di Hollywood, offrendo al pubblico un’occasione unica per ascoltare aneddoti e riflessioni di chi ha vissuto le corse da protagonista e di chi le racconta sul grande schermo. Seguiremo l’evento in diretta, tra cinema e motori, per raccontarvi tutte le emozioni della serata.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 25 giugno 2025 alle 20:14
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
vedi letture
Print