La Ferrari continua a navigare in acque agitate. Dopo un Gran Premio di Singapore vissuto tra errori, nervosismo e problemi tecnici, si fa sempre più chiaro che la SF-25 non è all’altezza delle aspettative. I piloti, pur cercando di mantenere la calma davanti ai microfoni, non riescono più a nascondere il disagio. Charles Leclerc ha parlato apertamente di modifiche forzate che hanno cambiato il comportamento della vettura già dalle prove libere, rendendo la macchina difficile da interpretare e instabile in curva.

"Le modifiche imposte ci hanno portato fuori bilanciamento e non siamo riusciti a ritrovare il feeling da quel momento" ha spiegato il monegasco nel post-gara, lasciando intendere che le decisioni tecniche prese dal box non siano state condivise. Un malessere che si trascina da mesi, e che oggi esplode in modo evidente: la Ferrari ha perso la capacità di reagire ai problemi di messa a punto. Lewis Hamilton, dal canto suo, ha puntato il dito contro la gestione operativa e la disorganizzazione nei momenti chiave del weekend: "Ci mancano procedure chiare e precisione nel preparare le sessioni", avrebbe commentato con frustrazione.

Il nodo tecnico, però, va oltre la semplice usura del plank o le solite giustificazioni legate alla pista. Il problema principale è strutturale: la SF-25 soffre di una piattaforma aerodinamica instabile, che penalizza l’equilibrio nei cambi di direzione e nelle frenate. Le conseguenze sono sempre le stesse: difficoltà nel mandare in temperatura le gomme, degrado elevato e un passo gara altalenante. E se abbassi la macchina? Il plank si usura, come in Cina, e rischi la squalifica. Insomma, tutto "fa schifo". E' giusto dirlo. Il tutto aggravato da un Fred Vasseur che continua a prenderla alla larga parlando di “piccole cose non messe insieme”, una frase che ormai suona come una resa mascherata. La realtà è che, anche nel 2025, la Ferrari ha fallito la direzione tecnica. Dopo la squalifica in Cina per l’usura del fondo e le difficoltà croniche di bilanciamento, nulla è realmente cambiato. Il Cavallino continua a rincorrere un equilibrio che non trova mai, mentre gli altri — Red Bull, Mercedes e McLaren — avanzano senza esitazioni.

Il dato più inquietante è il tono dei tifosi: non più furente, ma rassegnato. I social raccontano una passione che si trasforma in malinconia, la delusione di chi non crede più nei proclami di rinascita. La Ferrari è rimasta ferma mentre il resto del gruppo è evoluto, e Singapore ne è la prova più lampante. Finché si continuerà a parlare di “piccole cose”, sarà impossibile colmare un divario tecnico che oggi sembra una voragine.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 05 ottobre 2025 alle 17:19
Autore: Mirko Borghesi / Twitter: @@BorghesiMirko
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