Un weekend che rimarrà impresso nella storia. Il Brasile 2021: la gara che ha fatto vincere l’ottavo mondiale a Lewis Hamilton o l’ultima disperata resistenza prima di abdicare la corona? Per conoscere la fine della storia dovremmo aspettare un mese e tre gran premi, ma nel frattempo in Brasile abbiamo assistito ad un’altra lotta feroce tra Hamilton e Verstappen e all’allungo della Ferrari su McLaren per il terzo posto. Torna, con colpevole ritardo, il nostro power ranking che non rispecchierà quelle che sono le due classifiche mondiali, ma è una sorta di valore assoluto delle dieci scuderie e degli attuali rapporti di forza.

1. Red Bull (-): Vacilla il primo posto della Red Bull che ha provato in tutti i modi a mettere il punto esclamativo su questo mondiale, partendo da quell’1-2 ottenuto in partenza. Strategie perfette per mettere pressione alla Mercedes e a difendersi dai possibili undercut di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas. Il passo c’era, i piloti anche ma il passo della Mercedes era troppo per questo weekend e potrebbe essere troppo anche per i restanti tre Gp. Il motore nuovo della Mercedes sembra aver spostato l’inerzia da parte dei campioni del mondo, il Qatar è l’ultima occasione per montare il motore endotermico nuovo, assorbire la penalità e far spremere la power unit a Max Verstappen per stare al passo con Hamilton. Non reagire potrebbe essere troppo tardi.

2. Mercedes (-): Uno dei weekend più impressionanti di sempre. Coadiuvato da un motore potentissimo, rinvigorito da una progettazione atta ad avere un asso nella manica da sferrare a fine mondiale, Lewis Hamilton mette su la più grande prova della carriera in un circuito di motore in cui, però, è molto complicato sorpassare. Dal capolavoro su Lando Norris sabato, in cui non si sa in che modo abbia fatto girare la macchina, al micidiale sorpasso all’esterno fatto a Perez fino ad arrivare all’inchiodata data a Max Verstappen, Hamilton è stato un vero tornado. Applausi anche a Bottas che canna solamente la partenza della domenica e sfrutta nel migliore dei modi il motore fresco dopo che la Virtual Safety Car gli ha dato l’opportunità di essere 3° senza sorpassare Perez.

3. Ferrari (-): Un’altra prova di sostanza della Ferrari che porta a casa punti pesanti in ottica mondiale e allunga sulla McLaren. Dalla Russia la Rossa si trova in un limbo: scacciata indietro la McLaren, ma non ancora abbastanza potente da andare a prendere le due candidate al titolo. Per la prima volta vediamo una lotta feroce in pista tra Charles Leclerc e Carlos Sainz con una reazione di puro orgoglio del monegasco dopo diversi weekend abbastanza appannati in cui è apparso stanco. Chi non è apparso stanco è Sainz che sembra aver raggiunto lo stato ideale con tutto il sistema Ferrari. In Brasile arrivano altre note positive in attesa di un 2022, speriamo, più roseo.

4. McLaren (-): Lando Norris se la gioca il sabato, si mette in mezzo alle Ferrari e sgomita nei piani alti. La partenza della domenica rovina come in Messico per Ricciardo l’opportunità di poter rispondere a Ferrari. Una gara compromessa dall’inizio con l’inglese che non riesce a stare al passo con Alpine e Gasly. Rottura della power unit per Daniel Ricciardo che conferma le problematiche trovate dalla Mercedes nel suo motore.

5. Alpha Tauri (-): Ed eccoci qui, dopo un altro weekend passato ad ammirare Pierre Gasly che costringe Lewis Hamilton ad un sorpasso estremo, che lotta e sgomita con sei campionati mondiali tra Vettel e Alonso e porta punti pesanti nella lotta per il quinto posto contro l’Alpine. Sembra esser arrivato al punto di maturazione assoluta il francese e vederlo appassire nei bassifondi della Formula 1. Dopo i top team c’è sempre lui. Gara rovinata in partenza per Yuki Tsunoda che non si riprende più dopo lo scontro con Stroll.

6. Alpine (-): Ci prova in tutti i modi l’Alpine a controbattere all’Alpha Tauri in Brasile. Esteban Ocon e Fernando Alonso mostrano passo sin dal venerdì, centrando la Q3 entrambi e poi andando a scalare piano piano la classifica, patendo però entrambi il confronto diretto con chi si dovrebbero mettere alle spalle ovvero Pierre Gasly. Molto pimpanti e concreti per tutto il weekend brasiliano con entrambi i piloti.

7. Aston Martin (-): Sebastian Vettel ci prova. Il talento è di un altro calibro rispetto al compagno di squadra Lance Stroll che, incolpevolmente, vede la sua domenica distrutta da un tentativo di sorpasso troppo aggressivo di Yuki Tsunoda. Il tedesco, invece, prova in tutti i modi a buttarla dentro in Top Ten almeno per un punto ma le altre competitor sono tutte di un altro calibro in Brasile. Dopo l’ebbrezza del 2020, il 2021 è un richiamo alle ambizioni dell’Aston Martin.

8. Williams (-): Nicholas Latifi ha battuto George Russell in qualifica! Attenzione! Nelle due gare poi l'inglese risistema le cose, ma per la Williams e il suo futuro, che comprende il pilota canadese, è un deciso passo avanti. Per il resto, circolare. 

9. Alfa Romeo (-): Lontani dalla Top Ten in ogni modo e in ogni fase del weekend. Battagliano Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi, anche tra loro con il finlandese ad avere la peggio. Gli ultimi battiti di questa coppia che dall’anno prossimo non avrà più spazio in Formula 1.

10. Haas (-): Schumacher batte Mazepin il sabato, Mazepin batte Schumacher la domenica. 1-1 nella lotta desolante per le ultime posizioni in casa Haas. Nessuno botto, nessuna cosa da segnalare tranne che il countdown al 2022 si avvicina sempre allo zero.

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Sezione: Editoriale / Data: Mer 17 novembre 2021 alle 15:00
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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