Negli ultimi anni, tra i tanti scenari ipotizzati nel paddock, è spesso circolata la suggestione di vedere Toto Wolff alla guida della Ferrari. Ma è stato lo stesso manager austriaco, in un’intervista a La Stampa, a chiarire in modo netto perché un suo approdo a Maranello non è mai stato realmente in discussione.

Secondo Wolff, la differenza sostanziale sta nella natura stessa del suo ruolo in Mercedes. «La situazione per me è completamente diversa: non sono mai stato un dipendente», ha spiegato, riferendosi alla struttura organizzativa della scuderia tedesca. Il numero uno del muretto di Brackley, infatti, non è solo team principal, ma anche comproprietario: detiene il 33% del team e ha un’influenza diretta sulle decisioni strategiche.

 

«Alla Ferrari il team principal è una figura dipendente, mentre io sono un imprenditore. Rappresento un marchio straordinario e sono parte integrante della proprietà. È un modello che non combacia con quello di Maranello», ha aggiunto Toto, chiudendo di fatto la porta a qualsiasi possibilità futura in rosso.

Parole che arrivano in un momento delicato per la Mercedes, alle prese con una difficile transizione tecnica e con le voci insistenti di mercato legate a Max Verstappen e al futuro di George Russell. Wolff, però, resta concentrato sulla missione che guida dal 2013: riportare il team ai vertici dopo la fine del dominio incontrastato dell’era ibrida.

Il rapporto tra Ferrari e Wolff è sempre stato caratterizzato da rispetto reciproco ma anche da una distanza culturale e gestionale che non ha mai reso fattibile un reale corteggiamento. Allo stesso modo, la Ferrari ha scelto negli ultimi anni figure con un approccio più aziendale alla guida della squadra, prima con Mattia Binotto, poi con Frédéric Vasseur.

Sezione: News / Data: Sab 05 luglio 2025 alle 10:04
Autore: F1N Redazione
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