Un altro giro a Gedda, un altro grande spettacolo pieno di tattica e momenti al limite. La giocata del DRS di Charles Leclerc e il conseguente bloccaggio di Max Verstappen, il secondo in due gare, sullo stesso rettilineo del tamponamento dello scorso anno ha rappresentato l'apice di una lotta, al momento mondiale, che ci sta già appassionando e catturando. Stavolta ha vinto Max, meritatamente e con un pizzico di fortuna nel finale, con quella bandiera gialla sventolata nel momento della migliore opportunità di Charles, che ha parzialmente restituito quel piccolo credito accumulato in Bahrain. Ma il pilota della Ferrari sta dimostrando la sua spietata lucidità di calcolo nei momenti più feroci della lotta, una lucidità che ci appare nuova e fresca e che al momento ce lo fa preferire all'olandese della Red Bull. Torna il nostro power ranking con un paio di variazioni che non rispecchierà le classifiche mondiali, ma i rapporti di forza visti in pista:
1. Ferrari (-): Incredibilmente solida. Non centra la pole, non prende la vittoria, ma conquista ancora una volta un doppio podio e si conferma una macchina versatile che si adatta a più tipi di circuiti. Charles Leclerc è andato a poco più di mezzo secondo dalla vittoria, questo è il distacco finale che se sommato ai 25 millesimi di differenza nella pole del sabato ritagliano la cornice di un possibile rimpianto a fine anno. Ma è ancora molto presto e soprattutto la macchina sembra poter andare anche oltre queste cose. Secondo weekend complesso per Carlos Sainz che però conquista un altro podio, dimostrando come la musica a Maranello sia cambiata e di come un terzo posto conquistato con un bel distacco dal compagno e dalla lotta di testa sia un weekend complesso. Come detto da più addetti ai lavori, la Ferrari sembra essere la macchina migliore al momento.
2. Red Bull (-): La riscossa del campione e la prima inaspettata pole. La Red Bull divide il bottino tra sabato e domenica con Sergio Perez a trovare insospettabilmente il giro veloce per poi pagare il conto alla Dea Fortuna in gara. Menomale che c'è Verstappen che alla fine si ritrova sempre lì. Ma permetteteci una considerazione: il campione del mondo è una furia di pilota, incredibilmente veloce con un passo gara straordinario ma sembra non esser abbastanza lucido nei testa. Più di potenza e aggressività che di fioretto, che sembra invece essere una dote che appartiene al monegasco della Ferrari, già alla seconda dimostrazione in due gare. Alla ricerca di un maggior rapporto con la fortuna, Red Bull si può dire soddisfatta dell'Arabia Saudita.
3. Mercedes (-): Terra di nessuno si, ma con ampi margini per scalare indietro. George Russell fa il Lewis Hamilton della situazione e tira fuori un weekend solido in una situazione decisamente complicata. Lewis Hamilton invece sbaglia tutto quello che può fare: la Mercedes W13 sembra sicuramente essere una macchina di altro livello rispetto alle seconde guide del centro griglia, ma l'inglese si impantana una volta trovate dell'Alpine di ottimo livello. In più, il disastro del sabato (16° come non succedeva da oltre dieci anni) unito alla poca lucidità nel momento dei tre ritiri in zona pitlane che gli sono costate diverse posizioni e alle continue punzecchiature al team sono di certo lo sfondo per una stagione al momento da dimenticare.
4. Haas (-): Haas ad una sola punta per la gara in Arabia Saudita. Mick Schumacher aveva in canna il colpo per la Q3 ma ha disintegrato la macchina per ricercarlo. Botto assordante come i missili piovuti nei giorni precedenti a Gedda e Gunther Steiner si è ritrovato con un pilota solamente in pista. Ma che pilota, perchè Kevin Magnussen vuole ricordare a tutti il proprio talento e vuole iscriversi in quella lotta di metà griglia con i vari Pierre Gasly, Esteban Ocon e Fernando Alonso. Un weekend magari meno scintillante del Bahrain, 10° in Q e 9° in gara, ma che regala una solidità inconsueta in casa Haas. Un osso duro per Mick che dovrà però dimostrare tutto il suo talento.
5. Alpine (+1): C'è del grande potenziale in casa Alpine. Un potenziale per essere sicuramente la quarta forza di questo mondiale e chissà se non anche per essere una terza forza in caso di ulteriori problemi per casa Mercedes. Sicuramente Gedda e l'Arabia Saudita sono un circuito che ben si adatta alle macchine tirate fuori da Enstone e Viry. Esteban Ocon primo degli altri in gara e addirittura davanti ad una Mercedes in qualifica e soprattutto è uscito vincitore in uno scontro potenzialmente fratricida con uno sfortunato Fernando Alonso in piena zona punti prima di ritirarsi. Affidabilità a parte, i francesi possono essere la sorpresa dell'anno.
6. Alpha Tauri (-1): Affidabilità ancora tu, non dovevamo rivederci più? Yuki Tsunoda non inizia neanche la gara che già ha bruciato il secondo motore della stagione su tre disponibili. Si prospetta un campionato lungo e pieno di penalizzazioni per la scuderia minore di casa Red Bull che si può consolare però con la velocità mostrata da Pierre Gasly in pista. Stavolta riesce a finire la gara ed eguaglia la posizione ottenuta in Bahrain dal compagno giapponese. In un marasma di centro griglia serve il talento del pilota francese per uscirne.
7. Alfa Romeo (-): Altro giro e altra Q3 per Valtteri Bottas che stavolta però si deve arrendere ai problemi di affidabilità. Per poco Guanyu Zhou non metteva a segno un altro punticino, segno di un pilota più da gara che da giro secco. Funziona l'Alfa Romeo che sfruttando le momentanee assenze di Aston Martin e McLaren ha scalato decise posizioni in griglia e può affrontare con deciso ottimismo il proseguo del mondiale. Forse non ha una coppia talentuosa come l'altra motorizzata Ferrari, ma sembra un Bottas versione solidità quello di questo 2022.
8. McLaren (-): Decisi passi in avanti per la McLaren che mette a segno punti e si mette a ridosso della Q3 in qualifica. Ancora nulla di eccezionale, nulla dei livelli toccati negli scorsi tre anni, ma è una buona risposta che, ad esempio, una scuderia Mercedes non ha dato a distanza di una settimana dalla debacle del Bahrain. Lando Norris trova un buon passo, sfrutta la miriade di ritiri davanti a sè per lottare addirittura per il sesto posto con Ocon. Ch invece sembra esser entrato in un vortice fatto di sfortuna è Daniel Ricciardo che si ritira insieme ad altre cinque macchine.
9. Aston Martin (-): Stroll ha il guizzo geniale di mettere pepe alla crisi Mercedes, buttando fuori in Q1 Lewis Hamilton. Ma l'highlights del weekend dell'Aston Martin si chiude qui perchè è vero che entrambe le macchine hanno chiuso la gara ma il canadese è stato l'unico doppiato e Nico Hulkenberg, che l'ha battuto, si è preso quasi dieci secondi dal rookie cinese Zhou. Per questo suggeriamo, a patto che stia bene, un altro tampone positivo a Sebastian Vettel. Seb, fidati, meglio la quarantena che questa macchina.
10. Williams (-): Un weekend alla 2019 per la Williams che si inabissa nelle ultime posizioni fin da subito.
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