Il mondo della musica e quello dei motori piangono oggi la scomparsa di Ozzy Osbourne, iconico frontman dei Black Sabbath e figura leggendaria del rock mondiale. Il “Principe delle Tenebre” ci ha lasciati all’età di 76 anni, portando con sé una voce che ha segnato intere generazioni e un carisma che andava ben oltre i confini del palco.

Da Paranoid a Iron Man, il suo repertorio ha scritto pagine indelebili nella storia della musica. Ma chi ama la Formula 1 ricorda Ozzy anche in un’altra veste: quella di appassionato autentico, spesso presente sulle griglie di partenza tra gli anni ’90 e 2000, quando la sua energia travolgente si mescolava all’adrenalina delle corse.

Il cantante britannico era solito frequentare i paddock più iconici del Circus, in particolare quelli di Silverstone e Monza, lasciandosi coinvolgere da piloti, meccanici e giornalisti. Sempre sopra le righe, sempre se stesso, ma con una passione sincera per la velocità e il mondo delle quattro ruote. Non era raro vederlo chiacchierare con i grandi del tempo, che fossero i piloti Montoya e Alonso o i team principal Briatore e Jean Todt.

Ozzy incarnava lo spirito ribelle che unisce la musica heavy metal all’universo della F1: istinto, rumore, rischio, emozione pura. Due mondi apparentemente lontani, ma uniti da quella stessa fame di vita e intensità che lui ha saputo portare ovunque andasse. Un rocker, sì, ma anche un fan con gli occhi accesi davanti a un motore acceso.

Sezione: News / Data: Mar 22 luglio 2025 alle 20:25
Autore: F1N Redazione
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