Tra ambizione, ironia e un pizzico di delusione: Kimi Antonelli si racconta in un’intervista al Corriere della Sera, svelando aneddoti sul suo rapporto con Toto Wolff e fissando l’obiettivo più grande: diventare il prossimo campione del mondo italiano dopo Alberto Ascari.

Con un sorriso, Antonelli ha spiegato il curioso sistema con cui viene chiamato dal team principal Mercedes: “Quando vado bene mi chiama Kimi, quando faccio meno bene Andrea. Quando invece sbaglio del tutto… divento Antonelli”, ha rivelato il giovane talento bolognese, con una battuta che racconta anche la complicità costruita con Wolff nel corso degli anni.

 

Il rapporto tra i due nasce nel 2018, quando il manager austriaco lo fa entrare nel Mercedes Junior Team. Da allora, una crescita continua, dentro e fuori dalla pista: “Toto mi ha accolto nell’Academy, e in questi anni ho avuto la fortuna di conoscerlo anche fuori dal box. È stato una guida, insieme a tante altre persone fondamentali nel team. Mi hanno aiutato tantissimo”, ha aggiunto il pilota, oggi considerato uno dei prospetti più promettenti del paddock.

Alla domanda sul nome dell’ultimo italiano a vincere un titolo mondiale, la risposta è immediata: “Ascari”. E quando gli viene chiesto se sogna di essere il prossimo, Antonelli non si nasconde: “L’obiettivo è quello. In Canada ho conquistato il mio primo podio, è stato bellissimo. Ma, a dire la verità, ero anche un po’ deluso: avevamo la macchina per vincere e ha vinto il mio compagno, George Russell. Se non avessi fatto un piccolo errore in qualifica…”.

Parole che fotografano perfettamente il mix tra fame e consapevolezza che contraddistingue Antonelli. Umile ma affamato, grato ma competitivo. E quel riferimento ad Ascari non è un semplice omaggio: è una traiettoria. Perché il ragazzo che Toto chiama Kimi solo quando va forte ha già deciso dove vuole arrivare. E non ha intenzione di fermarsi.

Sezione: News / Data: Mar 22 luglio 2025 alle 11:11
Autore: F1N Redazione
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