La stagione 2025 di Lewis Hamilton con la Ferrari passerà alla storia come un incubo da dimenticare. Partito con il sogno del titolo iridato dopo anni d'oro in Mercedes, l'inglese ha chiuso i 24 Gran Premi senza un solo podio, un primato negativo che non gli era mai capitato in carriera. I suoi migliori risultati? Quattro quarti posti, sparsi qua e là, ma niente di più. Top-10 in diciotto gare, certo, ma quel ritmo da sette volte campione è svanito, inghiottito dalle difficoltà di adattamento alla SF-25, una vettura lontana anni luce dal feeling delle frecce d'argento. Charles Leclerc, invece, ha strappato sette podi, confermando quanto il gap sia stato personale per Hamilton. E ora, con l'Abu Dhabi finito e il circus in pausa invernale, il paddock si divide: ritiro subito o un altro giro con la Rossa nel rivoluzionario 2026? Le voci si fanno sempre più insistenti, soprattutto dopo le parole di due ex top driver come Martin Brundle e Nico Rosberg a Sky UK.

Brundle e Rosberg contro il ritiro

Durante il post-Yas Marina, Martin Brundle ha messo il dito nella piaga: le statistiche di Hamilton non si stanno arrichendo con questa annata nera, anzi, ne escono sminuite. Eppure, l'ex pilota prevede che Lewis non mollerà tutto domani. "Aspetterà di vedere se Ferrari rimette insieme i pezzi per il 2026, valuterà la sua condizione fisica, il divertimento al volante e i progressi della squadra. Se tra un anno saremo ancora a questo punto dopo un'altra stagione complicata, la faccenda cambierebbe del tutto, ma resto stupito se spegnesse tutto questo inverno", ha chiosato Brundle, realista ma non catastrofista. Nico Rosberg, campione 2016 e rivale storico di Lewis, va ancora più dritto: fermarsi adesso non sta in piedi, non dopo soli dodici mesi dal grande salto in rosso. "Deve andare avanti, questo è solo l'inizio del progetto Ferrari. Darebbe l'idea di arrendersi troppo presto. Provi un'altra volta, sperando che la prossima monoposto gli si adatti meglio, magari quella del 2026 sarà competitiva. Quest'anno ha penato soprattutto in qualifica, ma in gara ha tirato fuori sprazzi geniali. Con le regole nuove, potrebbe ritrovare quel guizzo magico nelle sessioni cronometrate". Parole che pesano, viniate da chi conosce Hamilton dentro e fuori dalla pista.

Il contesto della stagione nera

Guardando i numeri nudi e crudi, Hamilton ha incassato punti con costanza – top-10 in diciotto round su ventiquattro – ma la SF-25 non gli ha mai perdonato quel cambio radicale rispetto alla Mercedes. Leclerc, più a suo agio col pacchetto Ferrari, ha invece centrato podi a raffica, sette in tutto, lasciando Lewis a inseguire. È la prima volta in 44 anni che un debuttante in rosso chiude zero podi, un dato che brucia e fa rumore nei corridoi di Maranello. Eppure, il contratto pluriennale siglato due estati fa lega Hamilton alla Scuderia almeno fino al 2026, e il reset regolamentare – nuovi motori, telaio ridisegnato, aerodinamica attiva – accende speranze concrete. Ferrari sta lavorando sodo sul progetto 2026, rubacchiando idee qua e là, come sospensioni da McLaren o layout push-rod alla Red Bull. Vasseur ha già chiesto attenzione sulle gomme per Las Vegas, ultimo round, ma il vero banco di prova sarà la prossima primavera. Hamilton sente la pressione? Di sicuro, i lampi in gara mostrano che il fuoco cova ancora, nonostante le qualifica da incubo. Il paddock trattiene il fiato: l'inglese mollerà o tenterà il colpaccio con la Rossa, forse, rinata?

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Sezione: News / Data: Lun 08 dicembre 2025 alle 01:00
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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Paolo Mutarelli
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Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
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