Abituiamoci che la strada è ancora lunga perchè gli sviluppi della Ferrari arriveranno solo nel 2021. Questa sembra essere la triste desolazione raccontata da Luigi Perna, nell'ultimo articolo sulla Gazzetta dello Sport: “La lunga retromarcia della Ferrari continua. Da inizio stagione le rosse sono andate in picchiata. Dopo il rocambolesco secondo posto di Charles Leclerc al debutto in Austria, […] ci sono state solo due discrete gare a Silverstone, condite da un altro podio del Principino. Poi il buio. La Spagna, a metà agosto, è stata lo spartiacque. E il team guidato da Mattia Binotto non ha più toccato palla. Le delusioni brucianti di Spa e di Monza, con entrambi i piloti del Cavallino fuori dai primi dieci o ritirati, sembravano il punto più basso. Ma il Mugello ha confermato la crisi. Leclerc ha illuso con un giro magico in qualifica e una grande partenza dalla terza fila, […] ma poi il crollo è stato inesorabile a causa di una macchina che consuma le gomme in fretta, uno dei tanti difetti della SF1000. Essere passati dai lunghi rettilinei di Spa e Monza ai saliscendi della pista toscana, […] non ha cambiato l’antifona. La vettura è rimasta lentissima sul dritto e poco stabile nelle curve, mettendo in difficoltà sia Leclerc sia Sebastian Vettel, finito in fondo già nelle qualifiche. Nel frattempo i rivali sono progrediti. Non parliamo di Mercedes e Red Bull-Honda, diventate ormai irraggiungibili, ma di Renault, Racing Point e McLaren, che hanno superato la rossa, rimasta a lottare con le squadre clienti Alfa Romeo e Haas e con la Williams. Che fare? Nulla. Perché la situazione non è destinata a cambiare nella seconda parte di stagione, visto che Binotto ha deciso di utilizzare tutti i “gettoni” di sviluppo consentiti dal regolamento sulla vettura del 2021, dotata di una nuova power unit e modifiche all’aerodinamica, in attesa della rivoluzione 2022. […] Il tempo giudicherà. Ma è tragico pensare che il team più prestigioso della F.1, dotato di un esercito di ingegneri e dello stesso budget della Mercedes, si rassegni senza reagire. Torna in mente il 1973, quando Enzo Ferrari non fece correre le sue vetture in Olanda e in Germania, per consentire all’ingegner Mauro Forghieri di correggere la 312 B3. L’attesa stavolta sarà assai più lunga".

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Sezione: News / Data: Mar 15 settembre 2020 alle 14:14
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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