La Ferrari ci aveva sperato, Hamilton ci aveva sperato, Verstappen no e gli andava bene così a lui e alla Red Bull. In Turchia è Valtteri Bottas ad interpretare al meglio il tracciato umido dell’Istanbul Park. Verstappen sorride perchè è tornato in testa al mondiale, meno Lewis Hamilton che trascina le polemiche sul pit stop anche nel post gara, accendendo una discussione anche con Toto Wolff. Ma la Mercedes sembra poter dire la sua nel rush finale. Il motore Ferrari versione 2022 funziona, anche se vittoria e podio stentano ad arrivare, ma può essere l’upgrade giusto per il terzo posto. Torniamo con il nostro power ranking che non rispecchierà quelle che sono le due classifiche mondiali, ma è una sorta di valore assoluto delle dieci scuderie e degli attuali rapporti di forza.

1. Red Bull (-): Era dalla Francia che non arrivava un doppio podio per la scuderia austriaca. Max Verstappen controlla tranquillo dalla seconda posizione la rimonta del suo rivale mondiale Hamilton e si mette lontano qualche secondo, la distanza giusta per non uccidere le gomme, da Bottas, appostato in cerca di un errore che non arriva mai. Più movimentata la gara di Sergio Perez che si conquista il podio resistendo ferocemente agli assalti di Lewis Hamilton (una delle lotte più emozionanti dell’intero mondiale) e bruciando un Leclerc sofferente sulle gomme nuove. La vetta dei costruttori è ancora lontana ma con un Perez così si può pensare alla doppietta.

2. Mercedes (-): Lewis Hamilton è un pilota speciale, così speciale che credeva di fare l’impossibile, ovvero finire la gara senza passare per la pit-lane (non più obbligatoria con una partenza bagnata). Esteban Ocon ci è riuscito, il muretto box della Mercedes non ci ha creduto. Poteva pareggiare il colpo grosso della Russia del suo rivale, invece si lascia sfilare nuovamente la testa del mondiale. Poco importa perchè il distacco è così risicato da essere impercettibile in questo rush finale assolutamente da seguire. Torna invece alla vittoria Valtteri Bottas e la si festeggia come fosse l’ultima del finlandese in Mercedes (cosa non così lontana dalla realtà). Domina e non sbaglia stavolta sul bagnato e porta tanti punti per la costruttori.

3. McLaren (-): Non brilla in Turchia la McLaren dopo due Gran Premi da grande protagonista. Nè sull’asciutto, né sul bagnato, né sull’umido con nessuno dei due piloti. Daniel Ricciardo si lascia fregare da Carlos Sainz in qualifica, uscendo già in Q1, compromettendo irrimediabilmente la sua gara, complicata ancora di più dal prematuro pit stop a metà gara. Va meglio a Lando Norris che si salva in Q2 per un nulla e bazzica, faticando, dietro Pierre Gasly e salvandosi dalla furia del suo ex compagno di squadra Carlos Sainz per qualche secondo.

4. Ferrari (-): C’è la sensazione che questa nuova parte ibrida del motore faccia funzionare la SF21 molto meglio e i risultati in pista lo dimostrano. Due grandi rimonte, prima di Leclerc in Russia e poi ancora più esaltante di Sainz in Turchia, due grandi gare di testa fatte, prima da Sainz in Russia e poi da Leclerc in Turchia, con la decisa sensazione per piccoli parti della gara di poterla vincere. Una vera boccata d’ossigeno dopo un biennio sofferente. Leclerc promette di provare a vincere almeno una delle sei gare finali per dare al 2022 il miglior abbrivio possibile. Diamo la fiducia alla Ferrari o è ancora troppo presto?

5. Alpha Tauri (-): Due ostacoli in più da piazzare nella rimonta accidentata di Lewis Hamilton da parte della Red Bull. Yuki Tsunoda si scusa per aver resistito solo otto giri, Pierre Gasly ci prova quanto può ma anche lui si inchina. La loro sorte era scontata e da lì parte una nuova gara. Più complicata per Tsunoda: l’umidità, la gestione delle gomme e l’esperienza maggiore di altri piloti ha fatto si che scivolasse nelle retrovie. Tutti questi fattori invece sono stati gestiti alla grande da Pierre Gasly che batte McLaren, Ferrari, Alpine e Aston Martin. Peccato per quella penalità insensata in partenza che gli è costato il quinto posto.

6. Alpine (-): Esteban Ocon, ce l’hai fatta. Record e più punti che soste (1 vs 0) grazie ad una pazzia che paga perchè Antonio Giovinazzi lo sorpassa all’ultimo giro ma la gara per loro doppiati era già finita. 58 giri, soffre con la stessa gomma e fa impazzire platonicamente Lewis Hamilton. Fernando Alonso invece era stato autore di un grande weekend con una grande qualifica e un orrendo primo giro. Prima il contatto con Gasly che lo teletrasporta in fondo alla griglia, poi il contatto con Mick Schumacher. Non è la sua giornata.

7. Aston Martin (-): Prova l’azzardo Sebastian Vettel e non paga e rischia di schiantarsi. Gomma gialla, l’unica slick vista domenica, ci regala un paio di giri esilaranti e molto rischiosi come quando rientra ai box per montare l’ovvie intermedie. Da lì la gara da punti è buttata perchè i punti sono questione di Lance Stroll, sempre a suo agio in Turchia e sul bagnato (dove lo scorso anno fece pole). Non ha il passo per resistere alla McLaren e alla Ferrari, ma i punti sono stati portati a casa.

8. Williams (-): Una gara da vecchia Williams, non nel senso migliore. Una gara da 2019-20, lontani dalle zone che contano, sempre in ogni momento della gara. Latifi batte l’Alfa in qualifica, ma l’Alfa battono lui in gara abbastanza sonoramente. Russell fa la stessa fine in gara, ma timbra la sua solita Q2 ormai. Condizioni intermedie tra la normalità e la follia, la Williams non ci prova neanche a navigarci per provare ad andare a punti.

9. Alfa Romeo (-): Una gara leit-motiv della stagione di Alfa Romeo. Non mediocrità pura, ma un livello leggermente più alto ma che non basta ad entrare in zona punti. Antonio Giovinazzi la assapora, sorpassando uno stremato Esteban Ocon all'ultimo giro, ma per loro doppiati la gara era finita. Non obbedisce all'ordine di scuderia di lasciare passare Kimi e addirittura si pensa ad una rottura definitiva. Kimi Raikkonen si impantana dietro il compagno.

10. Haas (-): Mick Schumacher piazza il colpo del talento chiamato Q2. Sul bagnato il figlio del Kaiser batte una McLaren e si mette vicino vicino ai compagni della seconda sessione. Fa ad auto-scontro con Fernando Alonso nel primo giro, ma lo spagnolo è dappertutto nella prima parte di gara. Nikita Mazepin invece è disperso. 

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Sezione: Editoriale / Data: Gio 14 ottobre 2021 alle 15:00
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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