L’addio di Christian Horner alla Red Bull è stato in realtà la conseguenza di una complessa lotta interna per il potere scoppiata dopo la morte di Dietrich Mateschitz, il fondatore appassionato di corse che volle fortemente una scuderia di Formula 1. Nel vuoto lasciato da Mateschitz, si sono contrapposte due fazioni: quella austriaca, guidata da Oliver Mintzlaff, CEO e uomo di fiducia di Mateschitz, vicino a Helmut Marko e all’entourage di Max Verstappen; e quella thailandese, rappresentata da Chalerm Yoovidhya, azionista di maggioranza e co-fondatore, che aveva fatto di Horner il suo protetto durante lo scandalo delle chat del 2024.

Con una monoposto peggiorata e un clima tecnico caotico, Horner è diventato il capro espiatorio della crisi. La crescente paura di perdere Verstappen ha spinto la fazione austriaca a prevalere, portando al licenziamento improvviso di Horner. Così, un uomo che ha guidato la Red Bull al successo per vent’anni è stato vittima collaterale di una guerra interna che ha riscritto gli equilibri del team.

Sezione: News / Data: Gio 10 luglio 2025 alle 13:00
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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