Dopo oltre due decenni di presenza costante nel paddock, la Red Bull si prepara a voltare pagina. Alla prossima gara in Belgio, Christian Horner non sarà al muretto: un’assenza che segna un momento storico per la scuderia di Milton Keynes. Sebbene il suo ruolo resti in qualche modo attivo dietro le quinte, la scelta di puntare su Laurent Mekies rappresenta un chiaro segnale di cambiamento.

Horner ha sempre diviso le opinioni. Figura emblematica del paddock, è stato spesso descritto come un abile stratega politico della Formula 1. Come ha sottolineato Karun Chandhok di Sky Sports F1, Horner è stato capace di influenzare equilibri e decisioni, mantenendo stretti contatti con i vertici di Liberty Media e mostrando grande astuzia sia pubblicamente che nel dietro le quinte.

La sua forte personalità ha lasciato il segno, nel bene e nel male. Basti pensare al difficile rapporto con i fornitori di motori: dopo le frizioni con Renault e l’impossibilità di ottenere unità da Mercedes o Ferrari, Red Bull ha intrapreso la strada autonoma con il progetto Red Bull Powertrains. Una mossa ambiziosa voluta proprio da Horner, che ha condotto il team verso l’indipendenza motoristica in vista del cambio regolamentare del 2026.

Con l'arrivo di Laurent Mekies in una posizione di rilievo, Red Bull adotta ora un approccio più tecnico e meno mediatico. L’ex ingegnere francese – noto per la sua esperienza e il suo stile misurato, si affianca a una nuova generazione di team principal con background tecnico, come Andrea Stella in McLaren, James Vowles in Williams e Andy Cowell, recentemente accostato ad Aston Martin.

Tuttavia, il confronto con il passato è inevitabile. Come ha osservato Ted Kravitz, se i risultati dovessero venire meno, Red Bull potrebbe accusare l’assenza di una figura come Horner, abituata a gestire la pressione e a rimettere in carreggiata anche situazioni complesse. La memoria va agli anni difficili con Renault, quando fu proprio Horner a guidare una dura battaglia pubblica e politica, culminata poi nel ritorno al vertice.

La nuova era Mekies è iniziata, e se da un lato porta con sé serenità e competenza ingegneristica, dall’altro eredita il peso di un’eredità ingombrante. Il 2026 si avvicina, e con esso una nuova sfida: dimostrare che la Red Bull può continuare a dominare, anche senza la guida di uno dei suoi più iconici condottieri.

 
Sezione: News / Data: Lun 21 luglio 2025 alle 07:30
Autore: Francesco Franza
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