Dalla passione per i kart all’esordio sorprendente con la Ferrari, la storia di Oliver Bearman è un viaggio fatto di sacrifici familiari, determinazione e colpi di scena. Il giovane talento britannico racconta come un singolo weekend abbia riscritto il suo destino sportivo.
Quando si parla di giovani promesse della Formula 1, il nome di Oliver Bearman è ormai sulla bocca di tutti. Il pilota inglese, oggi ventenne, è alla sua prima stagione completa con la Haas, ma ha già vissuto momenti che avrebbero potuto cambiare per sempre il corso della sua carriera. Uno su tutti: il debutto improvviso in Ferrari durante il Gran Premio d’Arabia Saudita nel 2024, occasione in cui ha saputo farsi notare nonostante il preavviso minimo.
Dietro la velocità in pista, però, si nasconde una storia familiare di grande impegno. Il giovane Ollie ha ricevuto il suo primo kart nel 2011, un modello di seconda mano regalato a Natale. Da lì è cominciato un percorso fatto di chilometri in Gran Bretagna, le trasferte in Italia erano troppo costose e tanta disciplina, con la scuola sempre al primo posto. Il padre David, ex pilota amatoriale, ha rinunciato alla propria passione per finanziare i sogni del figlio. "Ogni euro disponibile andava nel kart", racconta Bearman. Il numero 87 sulla sua monoposto Haas è un tributo ai compleanni suoi e del fratello, simbolo di una famiglia unita e pronta a tutto pur di supportarlo.
Il momento della svolta arriva nel 2023. Dopo un weekend trionfale a Baku in Formula 2, Bearman compie 18 anni. Uno sponsor gli regala una Ferrari Roma, un gesto che simboleggia quanto in alto stesse già volando la sua carriera. Ma con i sogni arrivano anche le preoccupazioni: “La prima cosa che mio padre mi ha detto è stata che l’assicurazione sarebbe costata una fortuna”, ricorda sorridendo.
La pressione di dover sempre dare il massimo, spesso senza la possibilità di sbagliare, ha temprato il carattere di Oliver. La transizione dalla Formula 4 alla Formula 3 e poi alla F2 è stata rapida, ma mai semplice. “Non potevamo permetterci stagioni multiple o troppi test. Dovevo essere pronto subito”. Un atteggiamento che ha pagato: quando è arrivata la chiamata improvvisa per sostituire Sainz in Ferrari a Jeddah, Bearman ha risposto presente. “Avevo avuto solo due giorni in F1. Ma ho fatto vedere almeno il 50% di ciò che valgo, ed è bastato.”
Quattro mesi dopo, la notizia che sognava: un contratto da titolare in Haas per il 2025. “Me lo hanno detto mentre tornavo in Inghilterra. È stato un momento speciale.”
Eppure, la realtà della Formula 1 è più dura di quanto sembri. Dopo un 2024 in cui ha brillato anche da sostituto in gare come Baku e Interlagos, il 2025 si è rivelato più complicato del previsto. “L’anno scorso i punti arrivavano facilmente, quest’anno è un’altra storia. A volte guido bene e mi ritrovo comunque fuori dalla top 10.”
La maturità con cui affronta la stagione è però il segnale che Oliver Bearman non è solo un talento, ma anche un pilota con la testa sulle spalle. “Devo restare lucido e positivo. Se so di aver fatto un buon lavoro, quello è ciò che conta davvero.”
La sua storia è quella di un ragazzo cresciuto tra i sacrifici e le speranze di una famiglia comune, trasformato in protagonista di un sogno a oltre 300 km/h. E tutto, come spesso accade in Formula 1, è cambiato in un solo weekend.
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