Istanbul Park è tornato a far rumore nel mondo della Formula 1, e stavolta non sembra la solita voce di passaggio. Secondo quanto riportato da AS Giappone, la Turchia sarebbe in fase avanzata per rientrare stabilmente nel calendario dopo le apparizioni del 2020 e 2021. In estate sarebbe stato proposto un contratto quinquennale per trasformare l’evento in una presenza fissa. Al momento il nodo non è il desiderio di tornare, ma la corsa tra lavori, standard richiesti e investitori.

Il piano per una gara permanente e l’offerta quinquennale

L’idea che Istanbul Park possa rientrare nel calendario non nasce dal nulla, perché il circuito turco ha già dimostrato di sapersi inserire rapidamente nel circus quando la Formula 1 ne ha avuto bisogno. Secondo la ricostruzione riportata dalla testata giapponese, durante l’estate sarebbe stata presentata un’offerta per un accordo di cinque anni, un segnale chiaro della volontà di trasformare la tappa turca in una presenza stabile. La proposta, però, non si è ancora concretizzata, e questo spiega perché, nonostante i contatti avanzati, non ci sia ancora un annuncio. In Formula 1, soprattutto nel 2025, non basta l’interesse, serve la certezza economica, e serve dimostrare di poter sostenere standard sempre più alti sotto il profilo logistico, commerciale e infrastrutturale.

Lavori di modernizzazione e standard FOM, il vero ostacolo

Il punto centrale riguarda i lavori in corso. Istanbul Park sarebbe impegnato in una fase di modernizzazione necessaria per soddisfare gli standard richiesti dalla FOM, e qui si gioca la partita vera. Oggi un circuito non deve solo garantire sicurezza e qualità della pista, deve offrire un’esperienza completa, dalle strutture per il pubblico alle aree hospitality, dalla gestione degli accessi ai servizi, fino alla capacità di sostenere un evento globale che muove persone, media e sponsor. L’aggiornamento dell’impianto richiede tempo e soprattutto risorse, ed è qui che entra in gioco il tema degli investitori. Senza un’accelerazione economica, i miglioramenti rischiano di allungarsi, e in un calendario F1 sempre più affollato, i tempi contano quasi quanto la volontà politica.

Più una questione di quando che di se, perché Istanbul interessa

La sensazione, sempre secondo quanto riportato, è che il ritorno della Turchia sia più una questione di quando che di se. Questo perché Istanbul Park resta un tracciato con una forte identità sportiva, capace di offrire gare vere e di mettere in risalto le qualità delle monoposto. Inoltre, dal punto di vista del calendario, una tappa in quell’area geografica avrebbe un senso logistico e commerciale, soprattutto se inserita in una sequenza di eventi regionali. È evidente però che, senza un passo deciso sul fronte investimenti e lavori, tutto rimane in una fase di attesa. Per questo si parla di sviluppi in un futuro prossimo, con un quadro che potrebbe sbloccarsi rapidamente non appena verranno sciolti gli ultimi nodi economici e infrastrutturali.

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Sezione: News / Data: Dom 28 dicembre 2025 alle 19:10
Autore: Mirko Borghesi / Twitter: @@BorghesiMirko
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Mirko Borghesi
Editore e Direttore di F1 News, Mirko Borghesi è giornalista dal 2008. Regolarmente iscritto all'Odg, ha lavorato nel mondo del calcio, della politica e dello sport. Attualmente è capo ufficio stampa della Proracing Motorsport Academy di Fisichella, Cioci e Liuzzi; direttore artistico di AsiPlay, la tv dell'ASI, e collabora con diverse testate
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