A Maranello cambia il vento e Loic Serra, nuovo direttore tecnico della Ferrari, sta rivoluzionando il modo di pensare i progetti. Arrivato da Mercedes con un bagaglio da Michelin, il francese ha imposto un approccio diverso: basta con la potenza pura, spazio all'efficienza totale del sistema per la monoposto 2026. E soprattutto, sfruttare al massimo le zone grigie del regolamento, non come falle ma come opportunità per la creatività ingegneristica. Un piano che promette di riportare la Scuderia in lotta per il titolo.
Serra, da Michelin a Maranello: fiducia nel francese
Loic Serra non ha ancora convinto tutti nella stagione 2025, specie sulla gestione gomme della SF-25 che ha tradito le attese fino all'ultima gara. Eppure, a un anno e mezzo dal suo arrivo, il team ha deciso di puntare su di lui per il grande salto regolamentare. "Le gomme non attivavano il grip come serviva, ma gran parte del lavoro era già sul 2026", si legge nelle analisi tecniche che filtrano da Maranello. Esperienza in Michelin e Mercedes lo rendono l'uomo giusto per dynamic vehicle e pneumatici, con Vasseur che gli ha affidato il reparto telaio dopo l'addio di Cardile.
Il passato recente insegna: la Ferrari ha sbagliato flessibilità sospensioni e bilanciamento, lasciando inespresso il potenziale della Rossa. Serra guarda avanti, imponendo una mentalità che privilegia lo sviluppo continuo: niente auto "pronta" come la F1-75 del 2022, limitata negli aggiornamenti. Ora il focus è su sospensioni anteriori modulabili per camber dinamico, stratificando il carbonio in modo anisotropo per passare i test statici FIA ma deformarsi in pista sotto carichi obliqui.
Zone grigie come chance, non rischi
Serra ha parlato chiaro: le ambiguità regolamentari sono "occasioni d'oro per sfogare l'ingegno del team, più che lacune da evitare". Braccetti sospensioni conformi alle verifiche statiche ma flessibili in dinamico, efficienza power unit vista come pacchetto integrato. Un approccio aggressivo, sul modello di Rob Marshall a McLaren, che porta il DNA Red Bull nel gestire rischi calcolati su progetti ambiziosi.
Vasseur conferma: la 2026 sarà la prima auto firmata Serra, con curva di rendimento ripida che premierà chi innova senza paura. Maranello vuole evitare il boomerang del pull-rod anteriore 2025, centrando dinamiche scalabili per dominare il primo anno nuovo regolamento. Creatività supportata da dati, per trasformare minacce in allunghi vincenti contro McLaren e Red Bull.
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