Si fa sempre più concreta l’ipotesi di un ritorno del Turkish GP nel calendario della Formula 1. Negli ultimi giorni, il Circus iridato ha confermato che il circuito dell’Istanbul Park, teatro di alcune delle gare più intense degli ultimi anni, è al centro di colloqui serrati con la F1 Management. Fonti vicine alle trattative parlano di discussioni in fase avanzata per un accordo pluriennale che potrebbe riportare la Turchia nel giro dei Gran Premi con una formula stabile e non più occasionale.

Gli scambi tra i promotori turchi e la dirigenza di FOM sono ripresi con vigore dopo l’ufficializzazione del ritorno del GP del Portogallo per il 2027‑28, e secondo quanto emerge i termini del possibile contratto sono già stati delineati. Per Istanbul Park, che ha ospitato gare memorabili tra il 2005 e il 2010 e poi ancora nel 2020, è in ballo un’intesa quinquennale che consentirebbe alla pista di rientrare come tappa fissa, superando la semplice partecipazione occasionale vista negli ultimi anni. Per centrare l’obiettivo però il tracciato ha ancora davanti a sé una sfida importante: modernizzare alcune strutture per allinearsi agli standard richiesti da FOM e dalla FIA, una condizione che resta al momento il vero ostacolo alla firma definitiva.

Il fascino di Istanbul e il contesto dell’accordo

L’Istanbul Park è una pista amata dai piloti e dai tifosi per il suo disegno unico, in particolare per la celebre curva a sinistra di Turn 8 che ha spesso regalato duelli avvincenti e situazioni imprevedibili, specialmente in condizioni di bagnato. Il ritorno nel calendario regolare sarebbe accolto con entusiasmo da chi segue la F1 da anni e vorrebbe riscoprire quelle emozioni a partire dal 2027. La trattativa in corso, se andrà a buon fine, posizionerebbe la Turchia come prossimo circuito permanente della stagione, a differenza di altri impianti che invece guardano a formule di alternanza o di wild card per non essere cancellati.

In parallelo a questo dossier, la Formula 1 continua a negoziare con altri circuiti per definire il calendario oltre il 2026, mentre alcune sedi storiche stanno rivedendo i loro accordi attuali o ipotizzano rotazioni per rimanere nel calendario. Nel nuovo panorama che si sta delineando, la possibile conferma del GP di Turchia segnerebbe un’importante mossa per consolidare la presenza in aree con forte passione motoristica e rafforzare la copertura globale del campionato. Mentre gli investitori turchi lavorano per completare le migliorie richieste, nel paddock cresce l’attesa per l’ufficialità che potrebbe arrivare nei prossimi mesi.

Implicazioni per il calendario e la concorrenza

Se Istanbul Park riuscisse a finalizzare l’accordo, l’impatto sul calendario sarebbe notevole: oltre a un ritorno gradito dagli appassionati, si aprirebbe una riflessione su come gestire la sovrapposizione con altri circuiti europei, soprattutto quelli in trattativa per prolungare la loro presenza nel mondiale. La presenza di più candidati forti – da Bangkok a Hockenheim – rende la contesa dei posti nel calendario più competitiva che mai, e per Istanbul rappresenta una sfida tanto storica quanto commerciale. L’evoluzione di questo filone di trattative sarà uno degli snodi chiave da seguire mentre la F1 si prepara ai nuovi equilibri post‑2026.

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Sezione: News / Data: Lun 29 dicembre 2025 alle 17:38
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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Paolo Mutarelli
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Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
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