Oscar Piastri non ha bisogno di alzare la voce per farsi ascoltare. Il 2025 è stato l’anno in cui l’australiano ha accarezzato il titolo mondiale, salvo poi vederlo scivolare via dopo l’estate, quando una fase opaca ha rimesso in corsa compagni e rivali. Eppure, nelle sue parole non c’è rabbia né frustrazione, ma una lucidità rara per un pilota al terzo anno in Formula 1. La stagione resta un punto di svolta, personale e tecnico, che ha cambiato la percezione del suo talento nel paddock.

Il salto di qualità che cambia tutto

Guardando al quadro complessivo, il 2025 di Oscar Piastri è stato un manifesto di crescita. Pole position, vittorie, podi e una continuità di rendimento che nei primi due anni non era sempre emersa. L’australiano ha raccontato la sua stagione partendo dalle aspettative iniziali, spiegando come certi risultati fossero tutt’altro che scontati: “Se qualcuno a inizio anno mi avesse prospettato un bottino del genere, lo avrei firmato senza esitazioni. Sarebbe stato impossibile non esserne soddisfatto”. Il passaggio chiave, però, è arrivato nei momenti più complicati, quando la pressione del Mondiale ha iniziato a farsi sentire e il confronto con Lando Norris e Max Verstappen si è fatto diretto. In quel frangente, Piastri non nasconde una punta di amarezza, ma la trasforma in consapevolezza: “Un filo di delusione è inevitabile, ma prevale l’orgoglio per quello che ho costruito e per ciò che mi porto a casa come esperienza”. Una maturità che va oltre il risultato finale.

Un blackout estivo che vale una lezione

Il vero spartiacque della stagione resta il periodo post-estivo, quando un calo di rendimento ha riaperto completamente la lotta iridata. Piastri lo definisce un passaggio fondamentale del suo percorso, non un fallimento: “Se metto questa stagione accanto ai miei primi due anni in Formula 1, il confronto è netto. Anche senza il titolo, ho dimostrato a me stesso fin dove posso arrivare”. È qui che emerge la visione a lungo termine del pilota McLaren, consapevole che il 2025 non è un punto di arrivo ma una base. “Sono solo al terzo anno, ho ancora tanto davanti. Le lezioni imparate, in pista e fuori, mi renderanno più solido”. Parole che suonano come un avvertimento per il futuro del campionato, perché chi ha sfiorato il titolo una volta difficilmente si accontenterà di restare a guardare.

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Sezione: News / Data: Lun 29 dicembre 2025 alle 12:19
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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Paolo Mutarelli
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Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
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