Sebastian Vettel ha offerto una delle riflessioni più oneste e profonde sulla propria carriera in Formula 1, parlando apertamente del momento in cui ha capito di aver superato il suo picco. L’ex campione del mondo, intervenuto al podcast Beyond the Grid, ha ripercorso il suo percorso dagli esordi fino al declino finale. Un’analisi lucida, senza rimpianti né alibi, che racconta anche cosa significhi accettare il passare del tempo nello sport. Parole che mostrano un Vettel diverso, più maturo e consapevole.

Gli anni del massimo splendore tra Red Bull e maturità tecnica

Ripensando alla sua carriera, Vettel colloca il vero picco in un periodo preciso. "Sono arrivato in Formula 1 nel 2006 e nel 2007, direi che già nel 2010 ero probabilmente al mio massimo", ha spiegato, ricordando come il titolo mondiale conquistato in quell’anno fosse il risultato di una crescita rapidissima. Ma, paradossalmente, Vettel sottolinea come nel 2011 si sentisse ancora più pronto. "Nel 2011 ero molto più preparato a vincere rispetto al 2010, ed è lì che sono arrivati anni davvero forti". È il periodo in cui la combinazione tra talento, fiducia e struttura tecnica lo ha reso dominante, portandolo a una serie di stagioni in cui tutto sembrava funzionare in modo naturale.

Il lungo ciclo Ferrari e l’inizio della discesa

Vettel non rinnega nemmeno la fase successiva della sua carriera. "Il 2015 è stato un anno molto forte, così come il 2017 e il 2018", ha raccontato, indicando chiaramente i momenti migliori della sua avventura in Ferrari. Tuttavia, è dal 2019 che qualcosa cambia. "Nel 2019 e, a essere onesto, già nel 2020 ero sulla via della discesa", ammette senza giri di parole. Non parla di un crollo improvviso, ma di una perdita graduale di quell’ultima scintilla. "Non avevo più quell’ultima spinta definitiva", ha spiegato, riconoscendo che il livello assoluto richiesto per vincere non era più sostenibile come prima.

Accettare il declino e ritrovare serenità al volante

La parte più interessante della riflessione di Vettel riguarda il modo in cui ha vissuto questa fase. "In quegli anni mi interrogavo molto su me stesso e sulle mie prestazioni", ha ammesso, spiegando come il confronto interno sia stato più difficile di quello con gli avversari. Ma col tempo è arrivata anche l’accettazione. "Dal punto di vista dei risultati avrei voluto vedere il team crescere più velocemente, ma quegli anni sono stati importanti per me", ha raccontato. Vettel sostiene di aver ritrovato una grande confidenza nella guida e di aver espresso ancora prestazioni di altissimo livello. "Credo di aver avuto picchi anche più avanti nella carriera, ma il picco assoluto probabilmente no"

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Sezione: News / Data: Dom 28 dicembre 2025 alle 01:00
Autore: Mirko Borghesi / Twitter: @@BorghesiMirko
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Mirko Borghesi
Editore e Direttore di F1 News, Mirko Borghesi è giornalista dal 2008. Regolarmente iscritto all'Odg, ha lavorato nel mondo del calcio, della politica e dello sport. Attualmente è capo ufficio stampa della Proracing Motorsport Academy di Fisichella, Cioci e Liuzzi; direttore artistico di AsiPlay, la tv dell'ASI, e collabora con diverse testate
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