Mercedes, Red Bull e Ferrari fanno fronte unico nella nuova lotta politica della Formula 1. Secondo Daniele Sparisci sul Corriere della Sera, le sprint race, viste tre volte in questa stagione, sarebbero a rischio a causa del tentativo dei tre top team di allargare il budget cap per coprire eventuali danni nelle mini-gare del sabato. Zak Brown capitana il resto del paddock ad una strenua resistenza per il timore di un possibile aggiramento del cap. Sparisci ha fatto il punto: "La F1 punta a raddoppiare il numero di eventi portandoli a sei […]. Ma per cambiare il regolamento in corsa c’è bisogno della maggioranza qualificata dei team, almeno otto su dieci devono essere a favore. Con la sola maggioranza semplice la riforma slitterebbe al 2023. Al centro dello scontro ci sono i soldi in più da distribuire ai team per compensare le spese supplementari […]. Per queste ragioni le grandi scuderie chiedono maggiori garanzie economiche […] e minacciano di far saltare il banco se non saranno accontentate. Le richieste oscillano fra i 2 e i 5 milioni di dollari in più da aggiungere al budget cap […]. Dall’altra parte si oppone Zak Brown,[…] le pretese dei big sarebbero tentativi mascherati di aggirare il «budget cap». […] a febbraio, prima dei test, la F1 Commission andrà al voto elettronico e si saprà se le sprint entreranno nel calendario 2022".

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Sezione: News / Data: Sab 22 gennaio 2022 alle 10:49
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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