Un fine settimana da dimenticare per Lewis Hamilton e per la Ferrari F1. Dopo un venerdì complicato, una Sprint deludente e un GP del Brasile concluso con un ritiro, il sette volte campione del mondo ha lasciato Interlagos visibilmente scosso, ammettendo che la sua prima stagione in rosso è ben lontana dalle aspettative iniziali. "Correre per la Ferrari era sempre stato un sogno, ma negli ultimi mesi sembra quasi di vivere un incubo. Ogni weekend proviamo a reagire, ma finisce sempre allo stesso modo, con delusione e amarezza", ha confessato il britannico in zona mista dopo la gara di San Paolo, lasciando intendere tutta la frustrazione per una fase della stagione ormai diventata pesante anche dal punto di vista mentale.
L’inglese non ha cercato scuse, riconoscendo di essere il primo a soffrire la mancanza di risultati: "So che i ragazzi del team stanno lavorando senza sosta, e provo a dare il massimo in ogni sessione, ma non riesco a trovare il ritmo giusto. La macchina ha del potenziale, lo sento, ma non riesco a metterlo a terra come vorrei. È dura, molto dura", ha spiegato il pilota di Stevenage con tono sconsolato. Hamilton, che non portava a casa un risultato utile da diverse gare, ha provato a ritrovare fiducia con una promessa di impegno assoluto verso il team: "Mi rialzerò, non è la prima volta che affronto momenti difficili nella mia carriera. Continuerò ad allenarmi e a lavorare con la squadra per riportare la Ferrari dove merita. Volevo davvero regalare punti importanti a tutti i ragazzi, ma ci riproveremo nella prossima gara".
Il weekend brasiliano è stato amaro anche per Charles Leclerc, costretto al ritiro dopo un contatto alla ripartenza. Una doppia battuta d’arresto che complica la corsa al secondo posto nel mondiale costruttori e lascia la Ferrari con molti interrogativi in vista del finale di stagione. Hamilton, però, ha ribadito la volontà di non mollare: "È un periodo difficile, ma fa parte del processo di crescita. Voglio chiudere quest’anno con dignità e tornare a divertirmi guidando questa macchina".
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Autore: Mirko Borghesi / Twitter: @@BorghesiMirko
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