Il 2026 è ormai vicino e fare previsioni definitive resta oggettivamente impossibile, tra regolamenti nuovi e sviluppi ancora in corso. Le indicazioni arrivano soprattutto dalle voci di paddock e dalle indiscrezioni interne, tutte da prendere con cautela. In questo contesto la Ferrari avrebbe recuperato terreno dopo i mesi persi per l’impasse sul rinnovo di Frédéric Vasseur, mostrando soluzioni aerodinamiche interessanti, ma al momento non ancora sufficienti per parlare di una vera candidatura al titolo.
Un progetto ancora fluido e previsioni da maneggiare con cautela
Avvicinandosi al 2026, il quadro tecnico resta estremamente instabile e frammentato. Le nuove regole cambiano profondamente l’interpretazione delle vetture e rendono qualsiasi simulazione o confronto numerico poco attendibile. Per questo, anche dal punto di vista delle testate giornalistiche, l’unico riferimento concreto rimane ciò che filtra dall’interno del paddock, tra indiscrezioni, percezioni condivise e qualche spiffero che emerge dai reparti tecnici. È un mosaico incompleto, fatto di sensazioni più che di certezze, che obbliga tutti a usare grande prudenza nelle valutazioni. Le squadre stanno lavorando su concetti ancora in evoluzione e ciò che oggi appare promettente potrebbe rivelarsi meno efficace una volta messo alla prova in pista. In questo scenario, ogni giudizio va preso con le molle, perché il margine di cambiamento è ancora enorme.
Ferrari recupera terreno dopo i mesi persi su Vasseur
Secondo quanto raccolto nelle ultime settimane, la Ferrari avrebbe quasi colmato il ritardo accumulato nella fase iniziale del progetto 2026, quando l’incertezza legata al rinnovo di Vasseur aveva rallentato alcuni processi decisionali. Quel periodo di stallo ha inciso sulla tabella di marcia, ma a Maranello sarebbe seguito un’accelerazione significativa. Le voci parlano di soluzioni aerodinamiche interessanti e in parte uniche, che avrebbero permesso alla vettura di fare un salto in avanti sul piano concettuale. Al momento, però, il quadro che emerge è quello di una macchina potenzialmente capace di lottare per vittorie singole, ma non ancora abbastanza completa da essere considerata una vera candidata al campionato. La sensazione è che la Ferrari abbia rimesso insieme i pezzi, ritrovando una direzione chiara, ma che manchi ancora qualcosa in termini di continuità e solidità complessiva.
McLaren e Mercedes restano i riferimenti tecnici
Nel confronto con i principali avversari, le indicazioni che circolano nel paddock continuano a collocare McLaren e Mercedes come i riferimenti più avanzati in questa fase. Entrambe le squadre avrebbero impostato il progetto 2026 con maggiore linearità, senza interruzioni significative, beneficiando di una stabilità tecnica e organizzativa che sta pagando in termini di sviluppo. McLaren viene descritta come estremamente coerente nel concetto aerodinamico, mentre Mercedes avrebbe fatto passi importanti nella comprensione del nuovo equilibrio tra telaio e power unit. Per la Ferrari, il tempo a disposizione rappresenta ancora una variabile fondamentale, perché c’è margine per recuperare ulteriore prestazione prima dell’esordio in pista. Tuttavia, il divario percepito oggi racconta di una Scuderia in crescita, ma ancora chiamata a inseguire, in un 2026 che si preannuncia apertissimo e molto più incerto di quanto i pronostici possano suggerire.
Autore: Mirko Borghesi / Twitter: @@BorghesiMirko
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