Charles Leclerc rompe il silenzio sul clima attorno alla Ferrari e sceglie una linea netta, fiducia piena in Fred Vasseur e compattezza come risposta alle critiche. Il monegasco parla di un rapporto costruito nel tempo e di una squadra che può trasformare l’unità interna in un vantaggio. Poi il dettaglio più simbolico, Leclerc non ha più i social sul telefono, una scelta per proteggere energie e concentrazione. Nel pieno di un periodo di pressione, Leclerc insiste su un punto, servono tempo e continuità perché la mentalità di Vasseur entri davvero nelle pieghe operative del team. E intanto lui taglia il rumore esterno, con una gestione più fredda e razionale di tutto ciò che arriva da fuori.
Leclerc e Vasseur, un patto di fiducia che regge alle critiche
Le parole di Leclerc fotografano una Ferrari che, dopo un 2025 complicato, sta provando a ricompattarsi intorno alla figura del team principal. Il monegasco non parla da diplomatico, parla da pilota che ha capito quanto conti la stabilità quando la pressione diventa opprimente. Il punto centrale è la fiducia reciproca, un rapporto che non nasce oggi e che, proprio perché attraversa anche i momenti più duri, diventa un elemento identitario. Per Leclerc, restare uniti mentre fuori infuria la critica non è un rischio, è un possibile vantaggio competitivo, perché evita che il team si frantumi in fazioni, in alibi, in ricerca di colpevoli. In un ambiente come quello Ferrari, dove ogni dettaglio viene amplificato, la compattezza diventa un valore tecnico prima ancora che emotivo.
Tempo e mentalità, il vero lavoro è dentro la fabbrica
Leclerc sottolinea un concetto spesso ignorato da chi guarda solo i risultati della domenica, il cambiamento di mentalità non si installa come un aggiornamento software, richiede tempo, processi, persone che si riallineano. Dire di credere nell’approccio di Vasseur significa anche accettare che la trasformazione richieda mesi, e che nel frattempo ci siano scossoni, dubbi, rumori esterni. Il pilota sa bene che un team principal può guidare la rotta, ma poi serve che quella rotta diventi quotidianità nei reparti, nelle riunioni tecniche, nelle scelte operative. È qui che la Ferrari del 2026 si giocherà una parte della propria credibilità, perché la rivoluzione regolamentare azzera i riferimenti e premia chi è più lucido nei dettagli, più rapido nelle decisioni, più coerente nello sviluppo.
Niente social sul telefono, la scelta che racconta un Leclerc diverso
Il passaggio sui social è meno banale di quanto sembri. Leclerc racconta di non controllare ciò che accade fuori, e di vedere certe cose solo quando finiscono sui giornali. Poi aggiunge un dettaglio che vale più di mille dichiarazioni, non ha nemmeno più i social sul telefono, per non sprecare tempo e risorse. È una decisione che descrive un pilota che sta proteggendo la propria attenzione, perché nel 2026 non basterà essere veloce, servirà essere stabile, lucido, resistente. In un’epoca in cui ogni parola diventa un titolo, e ogni gesto viene interpretato, togliere il rumore è un modo per restare centrati. E nel contesto Ferrari, dove la pressione è costante, è anche un segnale di maturità, di disciplina mentale, e di volontà di costruire senza farsi trascinare dalle onde del giorno.
"Con Vasseur abbiamo un rapporto basato sulla reciproca fiducia, dura ormai da tempo. Non ho mai dubitato delle sue capacità e lo sostengo, proprio come lui fa con me. Forse essere così uniti nonostante le critiche è un punto di forza del team. Sono felice di averlo al mio fianco, ma ci vuole tempo affinché possa trasferire la sua mentalità al team. Credo fermamente nel suo approccio. Quel che accade da fuori non posso controllarlo e non lo vedo neppure, a meno che non finisca sui giornali. E comunque non ho nemmeno più i social sul telefono, per evitare di sprecare tempo e risorse"
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