La mattina del 29 dicembre 2013, poco dopo le 11, una notizia iniziò a diffondersi con rapidità inquietante: Michael Schumacher era rimasto gravemente ferito durante una discesa sugli sci a Méribel, sulle Alpi francesi. Inizialmente le informazioni erano frammentarie, ma presto emerse la gravità dell’accaduto. Il sette volte campione del mondo stava sciando fuori pista, a pochi metri dal tracciato, quando perse l’equilibrio e batté violentemente la testa contro una roccia, nonostante indossasse il casco, che si ruppe nell’impatto.

L’ospedale, il coma e la lotta contro il tempo

Trasportato d’urgenza all’Ospedale universitario di Grenoble, Schumacher venne sottoposto a un intervento neurochirurgico già nel primo pomeriggio. In serata arrivò il primo comunicato ufficiale: la diagnosi parlava di “grave trauma cranico” e condizioni definite “critiche”. I medici chiarirono che era stato necessario un trattamento immediato e decisero di indurre il paziente in coma farmacologico, una scelta obbligata per salvargli la vita. Nei giorni successivi, ogni aggiornamento venne seguito con apprensione da tifosi e addetti ai lavori.

Il risveglio, il riserbo e le parole che restano

Solo a distanza di settimane si parlò di una lenta stabilizzazione e, mesi dopo, di “momenti di coscienza e risveglio”. Conclusa la fase clinica a Grenoble, Schumacher proseguì la riabilitazione nella sua casa in Svizzera. Da allora, le notizie sono state pochissime, nel rispetto della volontà della famiglia di proteggere la sua privacy. Anni dopo, nel documentario Netflix Schumacher, la moglie Corinna riassunse con parole semplici una realtà complessa: “Certo che mi manca Michael ogni giorno. Manca a tutti. Ma Michael è ancora lì: diverso, ma è lì, e questo ci dà forza”. Parole che spiegano meglio di qualsiasi bollettino cosa abbia significato, e significhi ancora oggi, quel 29 dicembre 2013.

Sezione: News / Data: Mar 30 dicembre 2025 alle 08:36
Autore: Francesco Franza
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Francesco Franza
Ho 37 anni, sono nato e cresciuto a Roma e mi sono laureato in Comunicazione e Multimedialità presso l’Universitas Mercatorum con 107/110. Lavoro come IT Support Professional, ma collaboro con F1-News.eu per costruire la mia carriera nella comunicazione, la mia più grande passione. Amo i motori da sempre e i trionfi di Schumacher in Ferrari
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