Jacques Villeneuve torna a stupire con le sue analisi taglienti sul circus della Formula 1, puntando i riflettori su Carlos Sainz e Max Verstappen. Al High Performance Podcast, il campione del mondo 1997 ha spiegato come Sainz abbia trasformato il suo approdo in una squadra non al top, ribaltando le aspettative iniziali. Un passaggio che molti avevano criticato, ma che oggi appare come una mossa geniale, visti i risultati. Villeneuve non si ferma qui: vede in Sainz e Verstappen un approccio "antico" alla guida, lontano dal pilotaggio cieco dei dati. In un mondo dominato da telemetria e simulatori, questi due piloti capiscono la vettura al volante, e questo fa la differenza. Parliamo di un talento che migliora ogni ambiente in cui atterra, pronto a dare il massimo ovunque.

Villeneuve elogia il metodo Sainz: da Toro Rosso a oggi

Sainz ha sempre dimostrato di essere un trascinatore. "Non deve essergli piaciuto lasciare una corazzata come la Ferrari per un team che l'anno scorso arrancava, ma ora col senno di poi ringrazia il cielo – racconta Villeneuve –. È il suo marchio di fabbrica: dovunque vada, lascia il segno. Ai tempi con Max alla Toro Rosso se la giocava ad armi pari, senza paure o complessi. Arrivava sempre sul pezzo, super focalizzato, con un'etica diversa dalla massa. Ogni squadra in cui è entrato ne è uscita potenziata: all'inizio fatica un po' col ritmo del compagno, poi affina la monoposto e fa volare tutti e due, anche se lui beneficia di più". Parole che fotografano un pilota operaio, capace di elevare il livello generale.

Un feeling "old school" con la monoposto

Il canadese va oltre, paragonando Sainz a Verstappen per quel tocco unico. "La maggior parte scende dall'auto, sbircia i dati e sputa risposte preconfezionate, senza farsi le domande giuste. Bisogna stuzzicarli, ma spesso finiscono fuori strada: è la gara moderna. Max invece è old school, e credo valga lo stesso per Carlos. Si affida ai numeri, ma intuisce davvero cosa frulla sotto di lui mentre spinge". In un f1 iper-tecnologica, questo istinto conta oro. Sainz lo ha dimostrato stagione dopo stagione, trasformando debolezze in armi letali e portando team medi verso l'élite.

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Sezione: News / Data: Mar 30 dicembre 2025 alle 14:22
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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Paolo Mutarelli
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Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
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