Alain Prost non crede a Lando NorrisPotrà anche aver centrato il bersaglio grosso superando Max Verstappen in una lotta serrata fino all'ultimo Gp ma c'è un netto distinguo che inchioda Verstappen al vertice assoluto. Prost - leggenda francese che ha duellato con Senna e conosce il peso di un titolo mondiale come pochi altri - ripercorre una stagione folle, partita con Norris in affanno e Oscar Piastri in forma smagliante, per poi capovolgersi con la furia del britannico e la rimonta epica dell'olandese. È un'analisi che sa di vissuto, da chi ha visto di tutto nei paddock, e che accende i riflettori su quanto conti la testa oltre al piede destro in questa f1 oggi così spietata.

Prost non si nasconde dietro giri di parole, dipingendo un affresco dove ogni pilota ha lasciato il segno ma con sfumature diverse. Norris ha strappato la corona con una costanza che ha fatto la differenza, isolato in casa McLaren mentre gli altri si azzuffavano per podi e punti. Piastri ha confermato di essere un osso duro, pronto a prendersi il ruolo di leone della pista, e Verstappen ha dimostrato di essere un cut-throat puro, capace di ribaltare pronostici impossibili. Il francese, con la sua esperienza enciclopedica, insiste sulla superiorità mentale di Max, quel qualcosa in più che separa i grandi dai fenomeni. Queste riflessioni arrivano mentre il circus riparte i motori verso il 2026, con team che rosicchiano dettagli tecnici e piloti che affinano la mente per la prossima sfida.

Prost elogia Norris ma esalta Verstappen

Si sono viste imprese pazzesche con Lando – ha raccontato Prost – all'avvio non girava al top, Piastri sì, poi lui è esploso alla grande e Max ha tirato fuori una riscossa che ha spiazzato tutti. Bravo Lando, ma è lampante che Verstappen sia un gradino sopra il resto. E ha continuato: Tutti e tre meritavano il alloro per motivi loro, Lando spicca per la sua solidità anche se ha navigato da solo in squadra, mentre gli altri si son divisi vittorie e preziosi. Serviva polmoni d'acciaio e testa fredda quest'anno, Norris ha corso con passione costante, pure se non al cospetto del dominio di Max. Chissà se ora lo vedremo rinato, e magari un Piastri da cannibale come inseguitore. È ripartito col botto, ma Norris è e resta un guerriero britannico. Dichiarazioni che pesano come macigni, figlie di un'era in cui Prost ha forgiato miti.

Una stagione capovolta da resilienza e testa

Il 2025 passerà alla storia come un'annata di sorprese continue, dove Norris ha trasformato debolezze iniziali in un crescendo rossiniano, diventando il faro di McLaren proprio quando serviva. Piastri non ha mollato un centimetro, con lampi che hanno tenuto sulle spine Red Bull e Ferrari, ma Verstappen ha rubato la scena con una tenacia che sfida la logica: da inseguito a quasi-vincitore, mordendo ogni opportunità. Prost coglie l'essenza, sottolineando come la f1 formula 1 ora premia chi resiste alle bufere mentali oltre che a quelle aerodinamiche. Le scuderie già virano sul futuro, con sospensioni innovative e power unit da rivoluzionare, mentre i supporter dibattono se Norris sia il nuovo re o se Max tornerà a dettar legge. Ogni parola del Prof è un invito a non abbassare la guardia, perché in F1 il domani è già oggi.

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Sezione: News / Data: Ven 12 dicembre 2025 alle 11:22
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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Paolo Mutarelli
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Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
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