M come Melbourne, M come Minardi. Correva l'anno 2002. A quel tempo l'Australia poteva contare non sul sorriso di Daniel Ricciardo, ma sulla simpatia meno esagerata di Webber. Il buon Mark era arrivato al volante dello storico marchio italiano dopo uno scambio con la Benetton di Flavio Briatore, che vide partire Fernando Alonso. In quel mondiale l'operazione arrise certamente all'australiano giunto nella piccola scuderia poiché l'asturiano divenne una semplice riserva, lui invece se la giocò da titolare dopo una stagione trascorsa da collaudatore. Quella Minardi diede grandi sensazioni a Webber, il debuttante, fin da subito. Dopo le prove libere in qualificà arrivò un 18esimo posto a più di quattro secondi dalle Ferrari di Barrichello, in pole position, e Michael Schumacher, distante 5 millesimi dal compagno di squadra brasiliano. In compenso l'ottimismo, a livello personale, lo aveva strappato il distacco dal “vicino” Alex Yoong, fra i piloti più improponibili di inizio secolo. Fra loro le Jaguar di Irvine e De La Rosa, nomi non da poco, sulla carta.

Fu la Melbourne che provò a imitare Spa 1998. Delirio alla curva 1, Ralf Schumacher e Barrichello subito out, prima del finimondo in curva 3. Ritiro per McNish, Panis, Massa, Button, Fisichella e Heidfeld. A questi si aggiunse un Mika Salo costretto alla sosta ai box con la sua Toyota danneggiata da quell'autoscontro infinito.

Non finì lì. Che fosse un Gran Premio per “sopravvissuti”, lo si era capito da subito. E quando la pallina scorre su un piano inclinato diventa impossibile arrestarne la corsa. Out quindi Coulthard per problemi al cambio sulla McLaren. Poi Villeneuve, per il distacco dell'alettone posteriore mentre occupava una buona 6a posizione. Il Dio dei Motori, in quel caso, s'innamorò invece di Mark Webber e della sua Minardi e, seppur con i problemi al differenziale, gli concesse gli onori della battaglia col redivivo e arcigno Mika Salo, finito in testacoda nel tentativo di liberarsi della Minardi.

Per la Minardi arrivò così il miglior risultato dal 1999. A quel tempo fu Marc Gené, woooah, ad ottenere punti con il sesto posto del Nurburgring. Una gioia allora a metà, vista la debacle di Luca Badour, ritiratosi mentre era al 5° posto fra le lacrime. Quei due punti a Melbourne, nel 2002, permisero alla Minardi di agguantare il 9° posto nella classifica costruttori del Mondiale di Formula 1, 3° miglior risultato della storia dopo il 7° posto del 1991 e l'8° del 1993. Questo perché la Minardi si tenne dietro, grazie a quei due punti, proprio la Toyota. La casa giapponese riuscì ad ottenere solo due sesti posti, uno con Salo proprio in Australia, l'altro sempre con il finlandese ma in Brasile. Per Webber fu una stagione da ricordare, perché quel 16° posto in classifica piloti, frutto anche di un 8° posto in Francia e di un 10° posto in Giappone, gli valse un contratto alla Jaguar per la stagione 2003 e la prosecuzione della sua avventura nel Circus.... CLICCA QUI PER TUTTE LE ULTIME NEWS DELLA FORMULA 1 DI OGGI!

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Webber e la Minardi in Australia
Sezione: Editoriale / Data: Mar 05 aprile 2022 alle 08:01
Autore: F1N Redazione
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