Il 23 gennaio segnerà una data chiave per il futuro della Ferrari F1. A Maranello verrà presentata la monoposto 2026, chiamata a voltare pagina dopo i limiti strutturali della SF-25 e ad affrontare il cambiamento regolamentare più profondo dell’era moderna recente. Le nuove regole tecniche e motoristiche rappresentano una rottura netta con il passato, paragonabile solo a quella del 2022, e impongono ai team di ripensare concetti, filosofie e metodologie di sviluppo praticamente da zero.

Una rivoluzione tecnica che azzera le certezze

Il regolamento 2026 ridisegna completamente il concetto di vettura di Formula 1. Aerodinamica attiva, power unit profondamente riviste e una nuova distribuzione delle masse costringono le squadre a muoversi su un terreno quasi inesplorato. Tutti i team stanno investendo risorse enormi per interpretare al meglio le norme, cercando un vantaggio immediato fin dalle prime gare. Ma l’aggressività progettuale porta con sé rischi evidenti: il livello di trasferimento delle conoscenze dalle attuali monoposto è minimo e ogni scelta concettuale sbagliata può compromettere mesi di lavoro. In questo scenario, la Ferrari ha scelto una linea prudente ma strutturata, consapevole che la chiave sarà l’equilibrio tra ambizione e controllo delle incognite tecniche.

La strategia Vasseur tra Barcellona e Bahrain

A chiarire l’approccio della Scuderia è stato il team principal Fred Vasseur, che ha confermato un piano di sviluppo in due fasi. La vettura mostrata al debutto non sarà quella che scenderà in pista a Melbourne: i primi test di Barcellona serviranno soprattutto per validare i sistemi, più che per inseguire la prestazione pura. “All’inizio dobbiamo capire se tutto funziona come previsto: integrazione, raffreddamento, gestione elettronica. I tempi sul giro non sono la priorità”, è il concetto emerso dalle parole del francese. In Spagna si lavorerà su soluzioni di packaging, flussi dei fluidi e controllo delle nuove unità ibride, mentre in Bahrain la macchina evolverà verso una configurazione più vicina a quella definitiva. Un’attenzione particolare sarà rivolta al muso, uno dei punti più sensibili del regolamento 2026: l’introduzione dell’aerodinamica attiva impone un ridisegno totale per ottimizzare i flussi verso il fondo e le prese dei sidepod, rispettando al tempo stesso requisiti di sicurezza più severi, come il crash test a doppio stadio. Un percorso graduale, studiato per ridurre gli errori e permettere alla Ferrari di arrivare al debutto stagionale con una base solida su cui costruire la rincorsa ai vertici.

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Sezione: News / Data: Mar 30 dicembre 2025 alle 13:11
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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Paolo Mutarelli
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Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
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