Tornerà mai a correre una donna in Formula 1? Nelle 70 edizioni del campionato Mondiale di Formula 1 fin qui disputate, sono state solo cinque le donne che hanno preso parte al grande Circus sfidando alla pari i colleghi uomini. Inoltre, l’ultima partecipazione femminile nel mondo della F1, risale al 1992. La mancanza di donne nella F1 è il risultato di una combinazione di fattori storici, culturali ed economici che hanno reso loro più complicato accedere a questo sport. Tuttavia, ci sono segnali positivi di cambiamento, con un crescente interesse per l’inclusione di ragazze nelle corse automobilistiche e l’adozione di misure per affrontare la diversità di genere nel settore.

F1 Academy ha dei nuovi progetti

La F1 Academy è una categoria tutta al femminile fondata nel 2023 dalla Formula 1. L’obiettivo è quello di permettere alle ragazze di mostrare il proprio talento, oltre a dare loro la possibilità di allenarsi e forgiare una maggiore esperienza. Ci sono cinque team che mettono a disposizione tre vetture per ognuno, quindi, sono quindici vetture e altrettanti piloti.

In vista del 2024, sono state introdotte diverse novità tra la F1 Academy e la F1; tra le due verrà consolidata una partnership ancora più stretta. Dal prossimo anno, tutti i team di Formula Uno dovranno selezionare una donna pilota all'interno della F1 Academy e dovranno dare anche una vettura all'interno della serie femminile; piloti e vetture restanti avranno ulteriori sponsor e partnership. Inoltre, la F1 Academy sarà anche una categoria di supporto nel weekend di Formula Uno in giro per l'Europa.

Questo è un bel passo in avanti anche se, molto probabilmente, prima o poi si dovrà ritornare alla famosa “categoria mista”. Come, ad esempio, nella Formula 2 dove uomini e donne competono insieme. Ciò è previsto sin dall’inizio, quando i ragazzi e le ragazze che iniziano a far pratica nel motosport (ad esempio nei kart) gareggiano insieme; stessa situazione la si trova anche nelle categorie con le auto a ruote coperte.

Inoltre, non è da sottovalutare l’impatto che avrà questa nuova partnership sulle Formula 1 classifiche. L’ingresso di donne pilota porterebbe, oltre che ad una maggiore competitività, ad una ulteriore varietà di stili di guida nella griglia di partenza. Rendendo, così, le gare più interessanti ma anche più imprevedibili e influenzando le classifiche in termini di competitività.

Prendere ispirazione dal passato

Come anticipato all’inizio dell’articolo, sono solo cinque le donne che hanno partecipato a delle competizioni della Formula 1. Prima tra tutte, la napoletana Maria Teresa De Filippis che esordì nel Mondiale del 1958 a bordo di una Maserati 250F in occasione del Gran Premio di Monaco, senza riuscire però a qualificarsi per la gara. Tentò altre vittorie prima di ritirarsi nel 1959.

Dopo un arco temporale di 15 anni, torna in pista un’altra italiana: Maria Grazia Lombardi, conosciuta da tutti come “Lella”. La gara che la farà entrare nella storia di questo sport è quella che disputò il 27 aprile sul Circuito del Montjuïc a Barcellona. Quella corsa, però, fu interrotta dopo 29 giri per un incidente di Rolf Stommelen, che finì sugli spettatori, provocando quattro vittime. La FIA decise di assegnare solo la metà dei punti in base alle posizioni occupate al momento dell’incidente; Lella Lombardi, giungendo sesta, prese 0.5 punti. Risultò, così, la prima donna pilota a ottenere dei punti validi per la classifica. La stagione seguente, l’ultima in Formula 1, partecipò a quattro GP riuscendo a qualificarsi in due occasioni.

A seguire ci furono Divina Galica e Desiré Wilson. L’ultima donna ad aver preso parte ad un campionato Mondiale di Formula 1 fu la romana Giovanna Amati. Debuttò come seconda guida ufficiale della Brabham nel 1992, ma non riuscì a qualificarsi e fu sostituita dall’allora collaudatore della Williams Damon Hill.

Sezione: News / Data: Lun 25 settembre 2023 alle 15:21
Autore: F1N Redazione
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