Si era capito dalla corsa di Max Verstappen quanto la Red Bull non credeva di vincere ad Austin. Non avevamo mai visto l'olandese correre verso i propri meccanici in quella maniera, lui che è sempre stato abbastanza sobrio nelle esultanze e non ha distolto lo sguardo da quello che è il suo obiettivo principale, ovvero vincere il mondiale. Per questo la vittoria di ieri assume nuove sfumature: più della Russia dove Verstappen ha tamponato la sostituzione della quarta power unit con un secondo posto, più di Monaco dove ha dato il primo strappo al mondiale, più della Francia dove ha battuto Hamilton con una strategia alla Hamilton in una pista Mercedes. Ad Austin ha mixato tutto questo e ha trovato una vittoria che rischia di essere decisiva. Questo è quello che quella corsa verso i suoi meccanici significa.

Una corsa che è felicità, ma anche sollievo perchè la strategia di Red Bull ieri è stata rischiosa. Cambiare così presto la seconda volta, non attaccare subito, anzi risparmiare le gomme e forzare la mano ad una Mercedes che si conferma leggermente al di sotto dei suoi standard in questa stagione in cui spesso è stata imprecisa. Lewis Hamilton arrivava, prima quattro, poi sei decimi, poi un secondo al giro, ma Max Verstappen gli ha dato due botte atroci, prima facendo fermare la sua rimonta ai tre secondi di distacco poi non facendolo praticamente entrare in zona DRS. Un dominio da mentalista a cui ci aveva abituato l'inglese che aveva sfruttato questa onda lunga anche ad inizio stagione, ad esempio a Portimao dove ha vinto con una sosta in più, frustrando Verstappen. Austin era il suo giardino fino a ieri, la corsa di Max Verstappen è anche l'inaugurazione di un nuovo proprietario nel Texas.

Era il circuito in cui Christian Horner&Co pensavano di fare più fatica, il circuito in cui la Mercedes ha dominato per anni. Per questo sono stati iper aggressivi, incuranti dei bump non hanno alzato il fondo per evitare danni come fatto in maniera conservatrice dai rivali campioni del mondo. Hanno rischiato e il rischio ha pagato. Sergio Perez, nelle ultime settimane, sta facendo il Valtteri Bottas, sfruttando il fatto che il finlandese sta cambiando più power unit che mutande, e pesa il fatto di essere 2 vs 1. Era il gioco della Mercedes che ora si sta ritorcendo contro. Era la pista più temuta e Verstappen ha allungato in classifica e ci sono 23 punti a separare Mercedes e Red Bull in classifica costruttori. Messico e Brasile sembrano piste Red Bull, sembra davvero che il mondiale possa chiudersi lì prima della doppia incognita Qatar-Arabia Saudita. La Red Bull è davvero vicino a porre fine al dominio della Mercedes, a incoronare Max Verstappen e a tornare a vincere dopo otto lunghi anni. E chissà se questa lotta così avvincente e tirata fino all'ultimo, aiuti la Ferrari per il 2022, ma questa è un'altra storia.

La corsa di Max Verstappen è durata una vita e ora che vede il traguardo vicino può anche abbracciare tutti coloro che ce l'hanno portato. Ad Austin come fosse Zandvoort.

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Sezione: Editoriale / Data: Lun 25 ottobre 2021 alle 19:00
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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