Nel corso della storia della Formula 1, si sono verificate dodici occasioni in cui il campione del mondo piloti non ha corso per la scuderia vincitrice del titolo costruttori. Questo fenomeno evidenzia come, in alcune stagioni, l’eccellenza individuale di un pilota possa emergere indipendentemente dalla superiorità tecnica del team.

Nel 1958, Mike Hawthorn conquistò il titolo piloti al volante di una Ferrari, mentre il campionato costruttori fu vinto dalla britannica Vanwall. Questo fu il primo anno in cui venne assegnato il titolo costruttori, segnando l’inizio di una distinzione tra i successi dei piloti e quelli delle scuderie.

Jackie Stewart, alla guida di una Tyrrell, si aggiudicò il suo terzo titolo mondiale nel 1973. Tuttavia, il campionato costruttori fu dominato dalla Lotus, che mostrò una notevole superiorità tecnica durante l’intera stagione.

La stagione 1976 fu caratterizzata da una intensa rivalità tra James Hunt e Niki Lauda. Hunt, su McLaren, vinse il titolo piloti, mentre la Ferrari, grazie anche ai punti accumulati da Lauda prima del suo incidente, si assicurò il campionato costruttori.

Nelson Piquet conquistò il suo primo titolo mondiale nel 1981 con la Brabham, mentre la Williams si aggiudicò il campionato costruttori, dimostrando una costanza di risultati superiore tra i suoi piloti.

La stagione 1982 vide Keke Rosberg vincere il titolo piloti con la Williams, nonostante una sola vittoria in stagione, grazie alla sua regolarità. La Ferrari, nonostante la tragica perdita di Gilles Villeneuve e l’incidente di Didier Pironi, riuscì a conquistare il titolo costruttori.

Nel 1983, Nelson Piquet ottenne il suo secondo titolo mondiale con la Brabham, mentre la Ferrari si assicurò il campionato costruttori, grazie alle prestazioni combinate dei suoi piloti Patrick Tambay e René Arnoux.

Alain Prost, su McLaren, vinse il suo secondo titolo consecutivo nel 1986, in una stagione segnata da una feroce competizione. Nonostante ciò, la Williams dominò la classifica costruttori, beneficiando delle performance di Nigel Mansell e Nelson Piquet.

Michael Schumacher conquistò il suo primo titolo mondiale nel 1994 con la Benetton, in una stagione controversa e drammatica. La Williams, nonostante la perdita di Ayrton Senna all’inizio della stagione, riuscì a vincere il campionato costruttori grazie a Damon Hill e ai risultati ottenuti nel corso dell’anno.

Mika Häkkinen, su McLaren, vinse il suo secondo titolo consecutivo nel 1999. La Ferrari, pur senza Michael Schumacher per gran parte della stagione a causa di un infortunio, riuscì a conquistare il titolo costruttori grazie alle prestazioni di Eddie Irvine e dei piloti sostituti.

La stagione 2008 vide Lewis Hamilton, su McLaren, vincere il suo primo titolo mondiale in un finale al cardiopalma. La Ferrari, con Felipe Massa e Kimi Räikkönen, si aggiudicò il campionato costruttori, dimostrando una costanza di risultati superiore durante l’intera stagione.

Max Verstappen, alla guida della Red Bull, conquistò il suo primo titolo mondiale nel 2021, interrompendo l’egemonia di Lewis Hamilton. Nonostante ciò, la Mercedes si assicurò il campionato costruttori, continuando la sua striscia di successi iniziata nel 2014.

Nel 2024, Max Verstappen ha ottenuto il suo quarto titolo mondiale consecutivo con la Red Bull. Tuttavia, la McLaren ha sorpreso tutti vincendo il campionato costruttori, grazie alle eccezionali performance di Lando Norris e Oscar Piastri, che hanno mostrato una notevole costanza e competitività durante tutta la stagione.

Questi esempi sottolineano come, in diverse occasioni, il campionato piloti e quello costruttori abbiano seguito percorsi differenti, mettendo in luce sia le abilità individuali dei piloti sia la forza collettiva delle scuderie.

 
Sezione: News / Data: Ven 27 dicembre 2024 alle 07:00
Autore: Francesco Franza
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