La Formula 1 accelera verso un futuro sempre più globale, con un calendario che dal 2026 si trasformerà in un mosaico rotante, dove alcuni Gran Premi entreranno e usciranno a intermittenza per abbracciare angoli remoti del pianeta. In questo turbine di cambiamenti, che si intrecciano ai nuovi regolamenti tecnici, spunta la Thailandia come candidata calda per un posto nel girotondo, e a fare da megafono c'è Alexander Albon, il pilota anglo-thailandese di Williams che sogna il Gran Premio di casa. Albon non sta con le mani in mano: ha seguito da vicino i primi passi del progetto, dalle bozze ai post sui social, e ora ne tesse le lodi con l'entusiasmo di chi vede un'opportunità unica per la f1 oggi. Il circuito cittadino in cantiere promette di essere un gioiello, con un layout che bilancia fluidità e imprevedibilità, perfetto per accendere duelli ruota a ruota sotto le luci di Bangkok.

Il paddock brulica di discussioni su come rendere il calendario sostenibile e vario, evitando il logorio di piste fisse e aprendo porte a mercati emergenti. La Thailandia, con la sua passione per i motori e un'economia in fermento, calza a pennello in questo piano, e Albon rappresenta la faccia giusta per spingere la causa: un talento locale che ha scalato le gerarchie da Red Bull a Williams, portando con sé il sapore esotico di una nazione affamata di F1. I promoter thailandesi hanno già messo sul tavolo rendering accattivanti, con curve veloci e settori stretti che evocano il meglio dei tracciati urbani recenti, ma con un twist orientale che potrebbe catturare l'immaginario globale. Liberty Media ascolta, e mentre GP come quelli in Africa o Sud-Est asiatico bussano alla porta, Albon si fa portavoce di un tracciato che potrebbe ridisegnare le mappe del circus.

Albon entusiasta del layout thailandese"

"Non ho dettato io le linee guida del progetto, ma mi hanno tenuto aggiornato sui progressi, dalle prime idee a quello che hanno condiviso online – ha raccontato Albon a Speedcafe – come pista urbana, ritengo sia tra le più belle in assoluto. Ai piloti piacciono i circuiti stradali, e questo mix di curve armoniose è l'ideale, con spazio per linee alternative che garantiscono bagarre vere. Si possono spingere le monoposto fuori traiettoria per aria fresca in vari punti, la ricetta per gare epiche. Dico sì senza dubbi, e rispetto agli ultimi street circuit della F1, questo è il top. Sarà un posto che i driver adoreranno e un paese da scoprire a fondo quando ci arriveremo. Parole che suonano come un endorsement definitivo, da chi mastica asfalto F1 da anni e sa riconoscere un potenziale campione.

Rotazione calendari apre a nuovi mondi

La svolta rotatoria del calendario 2026 non è solo un ritocco logistico, ma una rivoluzione che promette di iniettare freschezza in una serie storica, alternando classici a sorprese come la Thailandia. Albon, con le sue radici thai, diventa il testimonial perfetto, immaginando podi affollati da tifosi in delirio e notti di festa lungo il Chao Phraya. I team, già immersi nei test per le power unit ibride, tengono d'occhio queste evoluzioni, sapendo che tracciati nuovi testeranno setup estremi tra traffico e umidità tropicale. Intanto, i fan fantasticano su sorpassi al neon e strategie folli, mentre Williams sogna di capitalizzare l'onda Albon per un boost di visibilità. La F1 si espande, e la Thailandia potrebbe essere la prossima stella a illuminare il firmamento.

Parole chiave

f1 news, ferrari f1, f1, f1 formula 1, f1 oggi, Alexander Albon, GP Thailandia, calendario F1

Sezione: News / Data: Ven 12 dicembre 2025 alle 11:57
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
vedi letture
Paolo Mutarelli
autore
Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
Print