Un soprannome è per sempre ed è difficile conviverci quando descrive una nota della propria personalità negativa o semplicemente non ti piace. A Jody Scheckter, campione del mondo in Ferrari nel 1979, gli venne affibbiato il nomignolo "L'Orso", per via della sua irruenza e aggressività in macchina che spesso causava incidenti, ma altrettanto spesso gli regalava vittorie come Monza 1979. In un'intervista al Corriere della Sera, l'unico pilota africano a vincere un mondiale di Formula 1 cerca di spiegare la sua attitudine decisa in macchina: "Io volevo vincere. Mio padre aveva una concessionaria d’auto in Sudafrica. Sono nato in mezzo alle macchine, sapevo tutto sui motori. Li smontavo e li rimontavo. Una capacità che mi sono portato anche in Formula 1. Però il segreto del mio successo è che io ero totalmente concentrato sulla gara. Sempre. Al mille per cento. Erano anni in cui correvano grandissimi piloti, come James Hunt, che aveva una visione diversa della vita e delle gare. Io no. Io potevo vincere solo stando totalmente concentrato sul mio lavoro. Ed è quello che ho fatto. Dicevano che ero musone, irruente, che non parlavo con i giornalisti. A me l’unica cosa che interessava era la gara, andare più veloce degli altri. E su quello mi concentravo".

F1 Web Tv
Sezione: News / Data: Mer 04 settembre 2019 alle 14:20
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
vedi letture
Print