Frederic Vasseur è arrivato in Ferrari per vincere. Nel 2024 ci ha sperato, nel 2025 ha deluso e ora nel 2026 si ripartirà con un nuovo ciclo regolamentare su cui la Ferrari punta, più per la disperata voglia di vincere che per delle reali basi di vittoria. In concomitanza col weekend di Monza, il team principal francese ha rilasciato una lunga intervista a Daniele Sparisci del Corriere della Sera dove ha toccato tutti i temi principali.

«L’amore dei tifosi è cresciuto molto dopo il Covid, anche grazie all’effetto Netflix che ha avvicinato tanti nuovi appassionati, soprattutto ragazze. Abbiamo vissuto stagioni entusiasmanti e non abbiamo più timori ad affrontare temi come la sostenibilità: già dal prossimo anno andremo in quella direzione con le nuove benzine. È una combinazione di tanti fattori, e lo si vede anche qui: a Monza è sempre una grande festa, ed è per questo che l’audience continua ad aumentare".

Come si vince a Monza? Credo sia qualcosa che sento dentro da sempre. Il mio compito è spesso andare in controtendenza rispetto all’ambiente. Bisogna sempre bilanciare l’umore della squadra: aiutare piloti e team dopo risultati così-così, ma anche tenerli coi piedi per terra quando serve. Siamo un gruppo emotivo e qui a Monza la calma è fondamentale. L’obiettivo è mantenere tutto sotto controllo in gare come questa.

Leclerc, secondo me, è molto razionale in pista, però di grande passione nelle reazioni via radio o davanti ai media. È comprensibile: nessun altro sport ti mette un microfono mentre sei nel pieno dell’azione! I piloti volano a oltre 300 all’ora, sfiorano i muretti e devono anche parlare: capita che chi manda in onda i team radio cerchi un po’ lo spettacolo. Se accadesse nel calcio, chissà che sentiremmo!

Sul 2026 stiamo lavorando bene, ma è un processo che non finisce mai. La crescita deve essere graduale e non dipende dai singoli. Con l’arrivo di Loic e Jerome abbiamo una struttura aerodinamica solida: passo dopo passo, stiamo andando nella direzione giusta. Lo scopriremo l’anno prossimo in Australia (ride). Di certo cambieranno molte cose: fino a oggi contava soprattutto il motore, dal prossimo anno peseranno molto anche gestione dell’energia e batterie. Una squadra che eccelle in tutto potrà dominare, ma sarà più complesso: potremo vedere team competitivi sulla potenza, ma deboli sul telaio, o viceversa. È possibile che le classifiche cambino da circuito a circuito, come succedeva anni fa e sarebbe bello ritrovare questa varietà.

Lauda era una persona speciale. Da bambino ero suo tifoso e ho avuto il privilegio di lavorarci insieme sia nel DTM sia in Formula 1. Bastava osservarlo per imparare. È stato eccezionale in tutto: pilota, imprenditore, dirigente. Niki era davvero un’icona.»

Sezione: News / Data: Sab 06 settembre 2025 alle 11:50
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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