L’ex pilota Gerhard Berger non è mai stato tipo da giri di parole, e anche questa volta non fa eccezione. Dalle colonne di Repubblica, l’austriaco ha analizzato con lucidità il momento complicato della Ferrari, reduce da un’altra prestazione deludente e scossa dalle dichiarazioni accese di John Elkann. Il Cavallino vive una fase di forte pressione interna, con un ambiente che fatica a mantenere equilibrio quando i risultati non arrivano. Berger, che a Maranello ha corso e vinto, conosce bene le dinamiche di quella squadra e sa quanto le aspettative possano diventare un fardello.

"Alla Ferrari la pressione è sempre più alta che altrove, ha spiegato in sostanza l’ex pilota", sottolineando come un quarto posto finale verrebbe comunque percepito come un fallimento. In effetti, la Scuderia è ancora in piena lotta per il secondo posto nel mondiale costruttori, ma il clima intorno al box è teso. Charles Leclerc sta cercando di tenere alto il morale con un atteggiamento propositivo, mentre Lewis Hamilton continua a dare tutto per tornare a vincere, ma la macchina ancora non gli consente di esprimere il suo potenziale. "Entrambi stanno spingendo al massimo, ma quando il successo non arriva è inevitabile che scatti una reazione emotiva", ha aggiunto Berger, riferendosi al clima teso tra ingegneri e dirigenza.

“Calma e compattezza”, il consiglio di Berger

Per Berger la ricetta è semplice solo in apparenza: servono pazienza e unità. "Quando in Ferrari qualcosa non funziona, la tentazione di cambiare tutto è fortissima, ma è lì che serve restare lucidi", ha spiegato l’ex pilota. Le sue parole suonano come un invito alla stabilità, un concetto che a Maranello sembra difficile da mantenere da troppi anni. "Jean Todt impiegò tempo prima di riportare la Ferrari al vertice, ma una volta trovata la formula giusta costruì un ciclo vincente", ha ricordato Berger, citando uno dei periodi più gloriosi della storia recente.

Ferrari, la lezione del passato

L’analisi di Berger tocca un punto chiave: l’urgenza di risultati rapidi spesso fa perdere la visione a lungo termine. Oggi la Ferrari si trova davanti a una scelta cruciale, stretta tra la frustrazione di un’annata altalenante e la necessità di pianificare il futuro. La convivenza tra Leclerc e Hamilton, due piloti di altissimo livello, rappresenta una sfida gestionale ma anche una grande opportunità. Tuttavia, senza compattezza e continuità tecnica, ogni talento rischia di restare imbrigliato. Maranello deve ritrovare la serenità per costruire, non solo reagire. E forse, ascoltare chi come Berger ha vissuto l’essenza stessa del Cavallino potrebbe essere il primo passo per tornare davvero a vincere.

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Sezione: News / Data: Lun 17 novembre 2025 alle 10:03
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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Paolo Mutarelli
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Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
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