La qualifica di Las Vegas consegna un episodio destinato a pesare a lungo sulla stagione di Lewis Hamilton, già segnata da errori, mancate sensazioni e un adattamento alla Ferrari f1 più complicato del previsto. Questa volta non si tratta di mancanza di passo o di gomme fredde: è stato un errore di interpretazione, clamoroso e inaspettato per un campione di tale esperienza. Sotto la pioggia, quando tutto sembrava perso, l’ingegnere Adami gli aveva comunicato con decisione che aveva tagliato la control line in tempo utile per lanciarsi nell’ultimo tentativo. Hamilton, invece, ha rallentato credendo di aver trovato la bandiera a scacchi. Un errore che ha chiuso il suo Q1 con un singolo colpo di gas in meno, trasformando una possibile salvezza in una disfatta.

La dinamica dell’errore: la control line non è la start line

L’equivoco nasce da un dettaglio tecnico ben noto ai piloti e ai team: la linea che determina il taglio del tempo non coincide con la linea di partenza. La control line è posizionata molto prima, mentre i semafori rossi della start line – quelli che Hamilton ha visto – non hanno alcun valore per decretare la fine della sessione. Adami, osservando il rilevamento ufficiale e la grafica dei tempi, aveva correttamente comunicato che Hamilton era passato sotto la control line con qualche decimo di margine, quindi autorizzato a completare l’ultimo giro. Ma Hamilton ha rallentato comunque, convinto di aver preso bandiera. Un errore di percezione che ha smentito di fatto non solo il suo ingegnere, ma anche il sistema di cronometraggio FIA, che mostrava chiaramente come il 44 fosse ancora in gioco.

L’ennesimo episodio di una stagione negativa

Il risultato è noto: ventesimo, ultimo, fuori al Q1. Ma l’episodio pesa più della posizione. Dimostra quanto la fiducia, la lucidità e il rapporto comunicativo tra Hamilton e il muretto Ferrari siano ancora lontani dall’essere sincronizzati. Un anno fa sembrava impossibile immaginare un Hamilton autore di un errore del genere, ma la stagione 2025 del britannico è diventata una sequenza di smarrimenti, difficoltà tecniche e situazioni paradossali. Questa, però, è forse la più simbolica: Adami aveva ragione, Hamilton avrebbe potuto lanciarsi. 

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Sezione: News / Data: Sab 22 novembre 2025 alle 05:55
Autore: Mirko Borghesi / Twitter: @@BorghesiMirko
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Mirko Borghesi
Editore e Direttore di F1 News, Mirko Borghesi è giornalista dal 2008. Regolarmente iscritto all'Odg, ha lavorato nel mondo del calcio, della politica e dello sport. Attualmente è capo ufficio stampa della Proracing Motorsport Academy di Fisichella, Cioci e Liuzzi; direttore artistico di AsiPlay, la tv dell'ASI, e collabora con diverse testate
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