Il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem ha accolto positivamente la proposta di Zak Brown per mettere un freno alle proteste infondate in Formula 1. L’idea, emersa durante i giorni successivi al GP di Miami, è semplice ma destinata a far discutere: chi vuole presentare un reclamo ufficiale dovrà versare un deposito economico significativo. L'obiettivo? Scoraggiare accuse senza basi concrete.

“Non puoi lanciare accuse a caso contro un team, serve una denuncia formale e, soprattutto, la volontà di assumersi la responsabilità di ciò che si dice”, ha dichiarato Ben Sulayem in un’intervista all’agenzia Associated Press. Il numero uno della Federazione ha poi confermato che si sta valutando una cifra importante come soglia minima: fino a 50.000 dollari.

 

L’iniziativa ha origine dalle recenti tensioni innescate da alcune voci sui presunti vantaggi tecnici della McLaren, in particolare sul tema del raffreddamento dei freni e della gestione termica delle gomme. Dopo che Red Bull ha installato termocamere per monitorare i pit-stop di Norris e Piastri, Brown ha chiesto maggiore rigore nelle proteste: meno chiacchiere, più prove e, se serve, anche sanzioni per chi lancia il sasso senza assumersene il peso.

“Se davvero pensi che una squadra stia violando il regolamento, allora devi provarlo con i fatti. E se sbagli, è giusto che tu paghi per aver messo in moto una macchina investigativa inutile”, ha fatto sapere il presidente FIA.

Una misura del genere cambierebbe profondamente il modo in cui le squadre si relazionano tra loro e con i regolatori. In un campionato sempre più teso e competitivo, evitare proteste pretestuose potrebbe garantire un ambiente più concentrato sulla pista e meno sul teatrino politico. Ma la cifra – 50.000 dollari – è destinata a far discutere. Il tema sarà certamente oggetto di dibattito nei prossimi incontri tra team e Federazione.

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Sezione: News / Data: Ven 09 maggio 2025 alle 21:00
Autore: F1N Redazione
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