Il 2025 sta segnando il momento più complicato per Alpine in Formula 1. Dopo i weekend deludenti di Monza e Baku, con Gasly e Colapinto sempre relegati in fondo alla griglia, il team francese si trova a vivere una delle peggiori fasi della sua lunga storia. Le prestazioni attuali evidenziano limiti evidenti: un motore carente in velocità massima, una monoposto instabile e nessuna reale possibilità di lottare per i punti. I dati parlano chiaro: a Monza, la A525 è stata l’auto più lenta sul dritto, senza alcuna possibilità di confronto con rivali diretti come Williams o Sauber.

Verso il futuro con il 2026

La mancanza di aggiornamenti significativi ha reso evidente che il progetto 2025 è stato quasi accantonato. Dopo piccoli interventi tecnici a Spa e Montreal, non ci sono state novità sostanziali. L’attenzione è ormai rivolta al 2026, quando la squadra monterà i propulsori Mercedes e chiuderà il proprio reparto motori. In questo scenario, le ultime gare dell’anno vengono considerate come banco di prova per affinare procedure e collaborazione interna. Gasly lo ha sottolineato con chiarezza: anche se non ci si gioca la vittoria, la professionalità deve restare la stessa.

Briatore e la nuova strategia

Dietro le quinte, Flavio Briatore sta assumendo un ruolo decisivo nel tentativo di rilancio. L’ex manager, oggi consulente di forte influenza, ha ammesso che sacrificare lo sviluppo del 2025 potrebbe rivelarsi un errore, ma è convinto che le risorse investite sulla vettura futura cambieranno le prospettive. L’obiettivo dichiarato è tornare sul podio con regolarità, anche se la storia recente invita alla cautela: negli ultimi dieci anni Alpine ha più volte mancato i propri traguardi. Resta da capire se il 2026 segnerà davvero l’inizio di una nuova era o l’ennesima occasione persa.

Sezione: News / Data: Gio 02 ottobre 2025 alle 06:30
Autore: Francesco Franza
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