Charles Leclerc chiude solo quarto a Monza, un risultato che sa di delusione per la Ferrari. Il team sperava di ripetere l’exploit del 2024 davanti ai tifosi, ma la realtà ha mostrato un gap troppo ampio dai migliori. Resta l’affetto del pubblico, non la soddisfazione, come sottolineato da Giorgio Terruzzi nel suo editoriale sul Corriere della Sera. 

"Dico sempre le stesse cose. Il volto di Leclerc, a Monza, era quello che abbiamo imparato a conoscere troppe volte. Le parole, pur misurate, lasciavano filtrare la frustrazione di chi non riesce ad accettare la rassegnazione. Gli occhi, la postura, il tono di voce tradivano un ragazzo arreso, prigioniero di un presente smorto e di un futuro povero di opportunità, segnato da una lunga storia d’amore che non produce più felicità. Certo, ci sono l’affetto dei tifosi e una popolarità enorme, ma vederlo così, a fine gara, fa pensare a un marito che non sa più come salvare un matrimonio in crisi: spera, si illude, ma non ci crede davvero.

Leclerc è cresciuto con Verstappen. Due talenti assoluti che tutti immaginavano dominare la Formula 1 per chissà quanto tempo. Eppure, quella sfida si è intravista solo per pochi giri, per qualche minuto. Poi strade diverse, scelte diverse, destini opposti: Max ha costruito un regno, Charles è rimasto sospeso, con bilanci ormai troppo distanti per poterli confrontare. E così, pur comprendendo la forza del legame con la Ferrari, voler bene davvero a questo fuoriclasse senza corona significa pensare che, forse, gli serva cambiare aria.

È un pensiero intimo ma concreto, che attraversa la mente di chi lo stima, lo apprezza, di chi a lui tiene davvero. Perché un talento come il suo merita uno sbocco, uno spariglio, un’occasione per conquistare ciò che gli spetta. Salvare il soldato Leclerc: il messaggio è già chiaro, non serve nemmeno citare responsabilità o scelte sbagliate. Si tratta, più che altro, di restituirgli un rilancio emotivo prima ancora che sportivo. Trattarlo come un amico che, forse, potrebbe ritrovare la serenità solo accettando un divorzio doloroso. Con la consapevolezza, però, che dare consigli è sempre rischioso, perché può generare equivoci e incomprensioni"

Sezione: News / Data: Lun 08 settembre 2025 alle 11:55
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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